Finanza

Fattura elettronica: una semplificazione che ora tocca anche i forfettari

La fattura elettronica è stata una novità dirompente nel panorama fiscale italiano: anche se, nei
primi mesi, è stato complicato capirla e attuarla, essa è diventata una vera e propria
semplificazione per i rapporti tra cittadino/impresa e Fisco. Con la fatturazione digitale, infatti, è già
tutto nelle mani dell’Agenzia delle Entrate.

Fatturazione elettronica: ora tocca ai forfettari

La novità di quest’anno è che questa modalità di segnare pagamenti e ricavi tocca anche alle
partite Iva che ricadono nel regime dei minimi e in quello forfettario. Si tratta di una novità
importantissima, perché fino a oggi questi contribuenti erano stati completamente esclusi dalle
comunicazioni elettroniche all’AdE, a meno di una scelte facoltativa differente. Dal primo luglio
cade l’esonero ai professionisti e lavoratori autonomi che applicano la flat tax, ma attenzione:
l’obbligo non è per tutti, per alcuni rimane ancora facoltativo.

La soglia dei 25.000 euro

I contribuenti esonerati dall’obbligo di fatturazione elettronica sono coloro che, nel 2021, non
hanno superato la soglia dei 25.000 euro di ricavi. Per evitare l’obbligo, bisogna verificare se si è
sotto questa fatidica cifra. Se la risposta è positiva, l’obbligo si sposta al primo gennaio 2024.
Secondo alcuni calcoli, il nuovo obbligo toccherà circa 800.000 partite Iva.

Quali sono i vantaggi?

Gli aspetti positivi delle fatturazioni elettroniche sono diverse. Intanto, una volta capito il
meccanismo, sono facilissime da emettere e conservare. In secondo luogo, l’Agenzia delle entrate
ha già tutto sui suoi server, quindi per qualsiasi tipo di controllo non avrà bisogno di scartabellare
registri cartacei: tutto è registrato e tracciato. Non solo: chi aderisce alla fatturazione elettronica
può contare su una riduzione di ben due anni nei termini di accertamento. Beneficio riservato a chi
sceglie le fatture digitali e garantisce la tracciabilità dei pagamenti ricevuti ed effettuati con
operazioni superiori ai 600 euro.

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Redazione