Il 2022 sta volgendo al termine, ma molte criticità economiche avranno strascichi sul lungo periodo, come rallentamento della crescita e inflazione, nonostante gli interventi d’emergenza di BCE e FED. Nell’articolo di oggi avremo da parte degli analisti di Wall Street consigli e idee per investire nel 2023 proteggendo i propri capitali.
Prudenza e attenzione saranno richieste, privilegiando prodotti di qualità e meno soggetti a volatilità, ma la resilienza dei mercati internazionali sarà cruciale per restituire performance positive. Considerando uno scenario di recessione o ancor peggio stagflazione, cosa consigliano i consulenti di Wall Street per investire nel 2023?
Nonostante secondo il Fondo Monetario Internazionale a ottobre 2022 il PIL globale si attesti a circa 96 trilioni di dollari, +4,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, le economie internazionali stanno vivendo un periodo di recessione solo parzialmente contrastate da Banca Centrale Europea e Federal Reserve statunitense, che a ottobre-novembre hanno aumentato nuovamente i tassi di +75 punti base, livelli che non si vedevano dalla Crisi 2008, proseguendo la stretta monetaria iniziata a marzo.
Davanti tale scenario, il nuovo anno potrebbe dividersi in due fasi:
Per questo motivo, secondo gli analisti di Wall Street gli investimenti del 2023 si baseranno su portafogli prudenti e basati sulla qualità, riducendo almeno inizialmente il pericolo di asset rischiosi.
In questa fase si richiede particolare attenzione, prudenza e pazienza, osservando i mercati ed evitando gli asset più rischiosi e trovando prodotti resilienti, che garantiscano stabilità anche nelle peggiori condizioni di mercato.
Davanti alla flessione delle economie globali, le restrizioni delle politiche monetarie si traducono in effetti sfavorevoli per numerosi asset, tra tutti azioni e obbligazioni, ulteriormente minati da recessione e tagli alle aspettative di crescita sugli utili societari. Affinché tale trend si arresti, la FED dovrà interrompere gli aumenti dei tassi d’interesse alla riduzione dell’inflazione.
Questo potrà rappresentare un punto di svolta per i mercati, con asset azionari, obbligazionari, dei Titoli di Stato e materie prime che troveranno stabilità, con maggiore facilità anche nell’accedere al credito.
Gli asset particolarmente rischiosi come futures, azioni small-cap o obbligazioni high-yield, diventano fortemente sconsigliati in un periodo delicato come quello attuale, poiché potrebbero far perdere parzialmente o completamente il proprio capitale.
Per tale motivo, si consiglia di investire su asset che sappiano resistere meglio alla recessione, anche qualora diventi stagflazione, come Titoli di Stati sovrani, o nel caso italiano come ci suggerisce Finanza Italia, i Buoni Fruttiferi Postali, azioni large-cap e tutti quelli a bassa volatilità, difensivi o che abbiano rating da AAA a BBB-.
Nei prossimi mesi costi di indebitamento e riduzione degli utili in linea con la recessione porteranno a nuovi minimi sul mercato azionario. Il suo trend rischierà di ridurre i ritorni sull’investimento a meno che non vi siano prodotti difensivi.
Per questo si consiglia di diversificare il proprio portafoglio investendo su società a bassa volatilità o in grado di proteggere meglio i margini di guadagno, tra tutti il comparto medico-sanitario, che storicamente ha resistito alla pandemia CoViD-19. Per una maggiore diversificazione si consiglia sia l’asset azionario che obbligazionario, o soluzioni ETF bilanciate.
Assieme all’adeguata diversificazione, una strategia buy & hold mirata a mantenere prodotti in portafoglio sul lungo termine aiuterà a minimizzare le perdite e ottimizzare i rendimenti. Precedenti storici hanno dimostrato come i mercati finanziari presentino trend nuovamente positivi dopo i periodi di recessione, purché si mantengano titoli affidabili e resilienti, mentre sarà penalizzante il breve termine richiedendo aggiustamenti frequenti.
In questa fase si può agire sempre con attenzione ma con maggiore ottimismo, coi mercati che ritrovano stabilità per offrire interessanti performance.
Dollaro, franco svizzero e yen giapponese dovrebbero mantenere la loro forza nella fase precedente alla svolta, condizione portata anche dai differenziali sui tassi delle banche centrali che non influirà però su euro e sterlina, fortemente soggette alla crisi energetica dalla Russia.
Una volta che la FED interrompe l’aumento dei tassi il dollaro dovrebbe indebolirsi e i prezzi dell’oro aumentare nuovamente, condizione per aprire a nuovi investimenti.
Una volta raggiunto il picco massimo dei tassi FED si potrà avere un cauto ottimismo, poiché il mercato azionario tornerà ad avere trend positivi, migliorando l’opinione degli investitori e di conseguenza il rapporto prezzo/utili. Tuttavia, questa condizione potrebbe verificarsi non prima del secondo semestre 2023.
La propensione agli asset rischiosi potrebbe aumentare una volta che la recessione e la stretta monetaria saranno terminate. Anche diversificando con asset dal rating uguale o superiore a BBB-, saranno più interessanti anche investimenti su ETF azionari, obbligazioni high-yield, opzioni, futures o materie prime.
Davanti al rinnovato ottimismo sui mercati finanziari, cambiano le dinamiche di crescita e anche le azioni small-cap ed emergenti anche da paesi in via di sviluppo potrebbero sovraperformare rispetto a quelle sviluppate e large-cap. Davanti tale scenario gli asset emergenti avranno maggiore apprezzamento, anche da parte di investitori internazionali.
Secondo gli analisti Blackrock, che presentano opinioni simili a quelle di Wall Street, escluse strategie buy & hold l’attuale scenario macroeconomico in peggioramento richiede scostamenti e aggiornamenti frequenti nel proprio portafoglio, specialmente nella prima fase, cosa che porterà a perdite maggiori di quelle ipotizzate, in particolar modo sui mercati azionari.
Dello stesso avviso anche Morgan Stanley, che già dal 2021 prevedeva uno scenario pessimistico con forte calo degli utili delle società U.S.A., evidenziato già dagli indici su settore manifatturiero e fiducia dei consumatori.
Ne risulta una situazione particolarmente difficile, per numerosi aspetti simile alla Crisi dei Subprime 2008-2009 ma, come ogni recessione che si rispetti, storicamente anche quella in corso prevedrà nuove sorprese alla sua conclusione.
A conti fatti, si può dire che secondo Wall Street gli investimenti nel 2023 saranno caratterizzati da prudenza e attenzione, inizialmente con portafoglio qualitativo e resiliente per contrastare il crollo dei mercati, in seguito aprendosi a nuove prospettive di crescita e dando più attenzione al rischio maggiore, oltre che a mercati emergenti che potranno offrire performance migliori di quelli sviluppati.