Attualmente il governo sta redigendo la prossima legge di Bilancio. Apparentemente, le nuove coperture dovrebbero essere derivate dalla lotta all’evasione fiscale.
L’Iva, tuttavia, non aumenterà. Di fatti, il governo ha promesso la totale neutralizzazione dell’aumento dell’Iva. Si può quindi dire addio alle clausole di salvaguardia dei governi precedenti. Tale provvedimento è stato invocato in grande misura all’unanimità. Tuttavia, il costo della misura supera 23 miliardi di euro.
Sempre per quel che riguarda l’Iva, non è ancora stato stabilito se vi sarà una variazione dell’imposta su alcuni beni. In ogni caso, il governo ha già fatto stabilito che l’eventuale impatto sarebbe, complessivamente parlando, neutro.
Il taglio del cuneo fiscale, per i neofiti del fisco l’aumento del netto nel cedolino di paga, è una delle misure sulle quali il governo spende di più. La misura dovrebbe ammontare a un conto di circa 3 miliardi di euro, pari allo 0,15% del PIL. Ciononostante, restano ancora da definire i meccanismi che condurranno al taglio del cuneo fiscale.
I sindacati e le organizzazioni imprenditoriali hanno appoggiato a loro volta la misura volta a puntare sull’equa retribuzione dei lavoratori. Quota 100 e Reddito di cittadinanza, erano misure rivolte soltanto ai sussidi e alle pensioni, non faceva appello ai lavoratori attivi. Niente più flat tax, a lungo desiderata dal partito Lega, a seguito della nuova legge di Bilancio. Quota 100 ad esaurimento. Questo è quanto afferma il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri: “non verrà rinnovata”.
Senza ombra di dubbio possiamo affermare che nel programma dell’attuale governo vi sia una complessiva riforma fiscale. Tuttavia, i tempi e le modalità della stessa non sono ancora stati esplicitati e risultano quindi poco chiari per il momento.
Nei quasi tre anni trascorsi, la pandemia è stata il carburante dell’e-commerce, favorendo la digitalizzazione del settore. Le applicazioni di pagamento online si sono dimostrate efficienti e sicure. É anche per questo motivo che adesso, la stragrande maggioranza dei medi e piccoli commercianti (circa l’89%) intervistati dall’Osservatorio Visa, ritiene che nei tre o quattro anni a venire, pressoché tutti i pagamenti nei negozi saranno effettuati con carta.
A fare da apripista a questa ormai realtà dei pagamenti digitali sono stati, incredibile da credere, i casinò online ai quali era necessario iscriversi e depositare del credito sul proprio account per giocare. Oggi questa nicchia di mercato è ovviamente molto attenta a tutte le esigenze degli utenti tanto che accettano diversi sistemi di pagamento: dalla classica carta di credito fino a quelli più evoluti come Neteller e Postepay tanto che i siti di recensioni preferiscono classificare gli operatori di gioco anche per la modalità di pagamento che offrono. In questa pagina, ad esempio, è possibile consultare i migliori casinò online che accettano Paypal.
A dispetto della situazione che stiamo vivendo e dei tempi che stanno obiettivamente cambiando e mirando verso un mondo sempre più digitalizzato e numerico, il governo italiano sembra essere controcorrente e andare nella direzione opposta. La Lega ha infatti varato un progetto di legge atto ad alzare il tetto al contante fino a 10.000 (dai 2.000 previsti in precedenza).
Il limite resterà tale fino alla fine del 2022. A partire del mese di gennaio, invece, nel caso in cui il nuovo governo non si pronuncerà nuovamente in materia, il limite verrà dimezzato (a 5000 euro).
Una serie di politiche che il nuovo governo di centrodestra sta portando avanti con determinazione e che si spera possano portare giovamento all’intero Paese in tempi brevi.