NFT e criptovalute: quali sono le differenze
Nell’era della trasformazione digitale, le nuove tecnologie e la diffusione del web hanno reso possibile investire e fare trading sui mercati finanziari con facilità crescente. Navigare in questo nuovo mondo degli investimenti e del trading online può però essere fonte di confusione, in quanto per i non addetti ai lavori non sono sempre ben chiare le differenze tra i vari strumenti. Due asset in particolare, divenuti sempre più popolari negli ultimi anni, tendono a creare confusione: gli NFT e le criptovalute, tra cui rientrano i ben noti bitcoin.
Investire in bitcoin è un’attività piuttosto rischiosa, ma lo stesso può dirsi per tutte le altre criptovalute ed anche per gli NFT. Di fatto qualsiasi tipo di investimento è rischioso; per questo, è importante conoscere bene le caratteristiche dell’asset nel quale si vuole investire e imparare ad analizzare i fattori che possono influire sulle oscillazioni dei prezzi. Di seguito vi spiegheremo cosa sono gli NFT e le criptovalute, mettendone in evidenza sia le somiglianze sia le differenze.
Che cosa sono gli NFT
L’acronimo NFT sta per Non-Fungible Token, ossia oggetti non scambiabili, e fa riferimento a una particolare forma di crittografia che sta diventando sempre più popolare sul web. Gli NFT rappresentano un modo sicuro per scambiare oggetti digitali come immagini, video e musica, sfruttando le blockchain.
A livello pratico, i non-fungible token altro non sono che contratti che attestano l’unicità, l’autenticità e la proprietà di un contenuto digitale – ma non solo –, e tengono traccia di tutti gli scambi effettuati. Vengono utilizzati, a seconda dei casi, per tracciare la proprietà digitale di opere d’arte, collezioni di vario genere, progetti e quant’altro. Non possono esistere due NFT uguali fra loro e, proprio per questo motivo, non possono essere duplicati.
Che cosa sono le criptovalute
Le criptovalute sono delle monete virtuali che sfruttano sistemi crittografici per rendere le transazioni finanziarie sicure e perfettamente tracciabili, tenendo anche sotto controllo la creazione di nuove unità e verificando tutti i trasferimenti di proprietà.
La prima moneta crittografata, nata nel 2008 e creata da un personaggio la cui identità è tuttora sconosciuta, noto con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto, è il bitcoin, creato per contrastare il dominio delle valute fiat e per togliere il controllo finanziario alle banche e ai governi.
A questa ne sono seguite molte altre, tra cui litecoin e ether, le quali sono riuscite poco alla volta a ritagliarsi un posticino nel mercato degli investimenti, mentre il loro utilizzo come strumenti alternativi al denaro è ancora molto limitato. Lo stesso bitcoin d’altronde viene utilizzato prevalentemente come strumento di investimento e poco o nulla come mezzo di acquisto.
NFT e criptovalute: quali sono le somiglianze
Gli NFT e le criptovalute sono strumenti virtuali nati in anni recenti e sempre più diffusi. I punti in comune sono davvero pochi e si riducono al metodo di programmazione e al fatto che funzionino entrambi attraverso un sistema crittografato di blockchain.
Le differenze
Molto più numerose sono invece le differenze, a partire dalle finalità per le quali sono state ideate. Vediamo le principali:
- finalità: le criptovalute sono state create, almeno in un primo momento, per creare un’alternativa al denaro fiat, mentre i non-fungible token sono nati per attestare l’unicità dei prodotti digitali;
- scambiabilità: le criptovalute possono essere scambiate, in determinati contesti, per acquistare oggetti, beni o servizi, mentre una delle caratteristiche principale degli NFT è proprio quella di non poter essere scambiati;
- replicabilità: mentre le monete virtuali vengono duplicate in copie identiche attraverso il processo di estrazione, gli NFT sono unici e non possono essere duplicati o “estratti”. L’NTF viene infatti creato a partire dall’oggetto digitale che si desidera proteggere e tutelare.