Finanza

MES: cos’è, come funziona, utilità e rischi

Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un’organizzazione intergovernativa europea. Attivo dal luglio del 2012 come evoluzione dei precedenti meccanismi FESF (Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria) e MESF (Meccanismo Europeo di Stabilità Finanziaria) e ha sede in Lussemburgo. Si sente spesso parlare di MES soprattutto in ambito politico in cui le polemiche mosse sono state non poche. In sostanza il MES viene accusato di essere un meccanismo europeo che soffocherebbe la libertà italiana.

Che cos’è il MES oggi?

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES – European Stability Mechanism, ESM) è stato istituito mediante un trattato intergovernativo, al di fuori del quadro giuridico della UE, nel 2012. È un’organizzazione internazionale a carattere regionale nata come fondo finanziario europeo per la stabilità finanziaria della zona euro.  La sua funzione fondamentale infatti è concedere, sotto precise condizioni, assistenza finanziaria ai paesi membri che – pur avendo un debito pubblico sostenibile – trovino temporanee difficoltà nel finanziarsi sul mercato.

Si tratta dunque di un’importante componente monetaria in quanto serve a mettere in comune il denaro di tutti al fine di aiutare i paesi in difficoltà. Gli strumenti a disposizione vanno dalla possibilità di concedere prestiti ai Paesi in difficoltà per consentire un aggiustamento macroeconomico fino al prestito per la ricapitalizzazione indiretta delle banche (misure già utilizzate nel caso di Spagna, Grecia e Cipro), oltre a possibilità di acquisti di titoli sul mercato, linee di credito precauzionali e ricapitalizzazione diretta.

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Il MES è stato utilizzato anche per far fronte alla crisi del coronavirus. L’unico requisito per accedere alla linea di credito è che gli Stati membri che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi pandemica. La linea di credito sarà disponibile fino alla fine del 2022.

Come viene finanziato?

Il MES ha un capitale sottoscritto pari a 704,8 miliardi, di cui 80,5 sono stati versati; i restanti 620 miliardi possono essere raccolti sui mercati finanziari attraverso l’emissione di bond. La sua capacità di prestito è pari a 500 miliardi. I diritti di voto dei membri del Consiglio sono proporzionali al capitale sottoscritto dai rispettivi paesi. Germania, Francia e Italia hanno diritti di voto superiori al 15 per cento e possono quindi porre il loro veto anche sulle decisioni prese in condizioni di urgenza. L’Italia ha sottoscritto il capitale del MES per 125,3 miliardi, versandone oltre 14.

Chi gestisce il Fondo Salva Stati?

Il MES è gestito da un Consiglio dei governatori costituito da 19 ministri delle finanze dell’Eurozona che assume all’unanimità tutte le principali decisioni (incluse quelle relative alla concessione di assistenza finanziaria e all’approvazione dei protocolli d’intesa con i paesi che la ricevono). Fanno parte del MES anche un Direttore Generale (che ha diritti di voto), il commissario europeo agli Affari economico-monetari e il Presidente della BCE, questi ultimi due come osservatori.

Come funziona il MES?

Per poter accedere alla concessione di aiuti offerti dal MES, i paesi devono accettare un piano di riforme sottoscrivendo una lettera di intenti o un protocollo di intesa. Il piano di riforme prevede misure mirate ad eliminare o quantomeno mitigare l’effetto dei punti deboli dell’economia del Paese richiedente. Il MES prevede in particolare interventi in tre aree:

  • Consolidamento fiscale, con tagli alla spesa pubblica per ridurre i costi della Pubblica amministrazione e migliorarne l’efficienza
  • Riforme strutturali
  • Riforme del settore finanziario

La procedura da seguire per richiedere l’assistenza prevede l’attuazione di tre fasi comprendenti l’avanzamento della richiesta di assistenza da parte del paese in difficoltà, la valutazione dello stato di salute del paese in questione e la definizione del fabbisogno finanziario necessario e in ultimo l’erogazione di prestiti decisa dall’organo plenario del MES per aiutare il paese richiedente aiuto.

Quali sono i rischi del MES?

Tra i punti più delicati del MES e in generale della riforma vi è senza dubbio quello relativo alla ristrutturazione del debito. In primo luogo, viene stabilito che chiede il sostegno del MES deve avere i parametri economici in ordine. Tra questi parametri, il più importante è il debito/PIL nel limite del 60% stabilito dai trattati. Chi non rientra in questo parametro, può subire la ristrutturazione del debito per rientrare nel parametro.

Un altro punto cruciale poi è che il meccanismo che dovrebbe garantire la stabilità finanziaria potrebbe in realtà generare volatilità: un investitore infatti tendenzialmente non acquisterà dei titoli di stato con un alto rischio di ristrutturazione elevato a meno che non si vedrà riconosciuti dei premi per il rischio più alto. Il risultato è che gli spread andrebbero addirittura ad aumentare.

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Filippo Coiro