Finanza

Emesso nuovo BTP a 20 anni: perché conviene e come investire

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica i dettagli dell’emissione del nuovo BTP a 20 anni, con scadenza 1° settembre 2043 e tasso nominale annuo del 4,45%, pagato in due cedole semestrali. L’importo complessivo emesso è stato pari a 7 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,606 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 4,529%.

L’operazione in dettaglio

I dettagli dell’operazione sono stati resi noti dal MEF con un Comunicato Stampa dell’11/01/2023. Hanno partecipato all’operazione circa 160 investitori per una domanda complessiva pari a circa 27 miliardi di euro. In particolare, il 39% dell’importo sottoscritto è stato aggiudicato alle banche mentre il 24,7 ai fund manager. Significativa la partecipazione degli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo che hanno acquistato il 30,5%, (in particolare il 6,3% è andato a fondi pensione e assicurazioni, mentre il 24,2% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative).

Agli hedge fund è stato aggiudicato il 5,8% dell’ammontare complessivo, mentre la quota residuale è stata sottoscritta da imprese non finanziarie. La distribuzione geografica del titolo è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di oltre 20 paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati circa la metà dell’emissione (il 50,53%), mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 49,47%.

Le caratteristiche dell’emissione

Rendimenti più alti, quasi raddoppiati a fronte di una domanda dimezzata per via di scenari futuri sempre più incerti. Questo è quello che potrebbe apparire un paradosso, perché, a fronte di un rendimento più che doppio offerto quest’anno, se lo si confronta con quello assegnato circa un anno fa per un’emissione con durata di nove anni superiore, la domanda da parte degli investitori mondiali è stata di poco inferiore alla metà.

Segno indistinguibile di un mercato finanziario che sta attraversando un periodo difficile a causa di una situazione politica mondiale complicata e soprattutto, inaspettata. Il nuovo Btp ventennale propone un flusso cedolare lordo interessante, 4,45%, che verrà pagato con cadenza semestrale ad inizio marzo e ad inizio settembre di ogni anno. Il flusso semestrale lordo sarà pari al 2,225 per cento. Il rendimento, come già ricordato, al prezzo di emissione corrisponde al 4,529%, al lordo dell’imposta del 12,50 per cento.

BTP: cosa sono e come acquistarli

I Buoni del Tesoro Poliennali (BTP) sono titoli di debito (obbligazioni) a medio-lungo termine emessi dal Dipartimento del Tesoro (Ministero dell’Economia e delle Finanze) con cedola fissa posticipata pagata semestralmente. I BTP possono essere emessi con scadenze pari a 3, 5, 7,10, 15, 20, 30 e 50 anni, mediante un procedimento chiamato asta marginale che si svolge normalmente due volte al mese. I BTP possono essere acquistati in asta attraverso gli intermediari autorizzati (banche e imprese di investimento registrate presso la Banca d’Italia).

Ai risparmiatori non è concesso accedere direttamente alle aste. Prima di ogni asta il Tesoro determina e annuncia i quantitativi emessi: l’incrocio tra offerte e domande pervenute durante le aste determina il prezzo (e quindi il rendimento) di emissione del BTP. I BTP possono essere acquistati in un momento successivo alla loro emissione, ovvero sul mercato secondario. Il MOT (Mercato telematico delle Obbligazioni e dei Titoli di Stato) è il mercato secondario gestito da Borsa Italiana S.p.A. dove i risparmiatori (sempre tramite un intermediario) possono comprare o vendere titoli di Stato e altre obbligazioni, con importo minimo pari a 1.000 euro.

A chi conviene il BTP ventennale

Il Dipartimento del Tesoro italiano gode di molto credito presso gli investitori di medio e lungo termine. I Fondi Pensione internazionali, in particolare, sono sempre tra i principali acquirenti delle emissioni a lungo termine. In quest’ottica, maggiore è e sarà la diversificazione per anno di scadenza, e maggiore sarà la domanda da parte di questi investitori, molti dei quali residenti non in Italia. Diversificare le durate dell’indebitamento pubblico rappresenta una strategia più che percorribile, al fine sia di spalmare il costo dell’indebitamento stesso sia di dar vita ad una durata media del debito pubblico più lunga.

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Filippo Coiro