Definizione agevolata: cos’è, come funziona e come accedere
La definizione agevolata è un meccanismo che consente al contribuente che ha contratto un debito di accedere a particolari sconti su sanzioni e interessi, oltre alla rateizzazione. La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto diversi strumenti di pace fiscale, mirati a garantire ai cittadini la possibilità di saldare i debiti con il fisco, o con una amministrazione locale, in modo agevolato. Con una nota del 7 gennaio 2023, infatti, l’IFEL ha analizzato la definizione agevolata delle controversie tributarie, lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro e la nuova rottamazione delle cartelle.
Definizione agevolata 2023: cosa prevede
La legge n. 197/2022 ha previsto la possibilità di pagare in forma agevolata i debiti affidati in riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, anche se ricompresi in precedenti “Rottamazioni” che risultano decadute per mancati pagamenti. La definizione agevolata consente di versare il solo importo del debito residuo senza corrispondere le sanzioni, gli interessi di mora e l’aggio, mentre le multe stradali potranno essere estinte senza il pagamento degli interessi, comunque denominati, e dell’aggio.
Sarà possibile pagare in un’unica soluzione o in un massimo di 18 rate in 5 anni. A poter accedere alla definizione agevolata, secondo questi termini, sono tutti coloro che hanno contratto un debito, anche per cartelle esattoriali che non sono ancora state notificate, o per cui sono applicati interventi di sospensione o rateizzazione.
Quali sono i debiti esclusi
Tra i debiti esclusi dalla definizione agevolata rientrano:
- i debiti che non sono stati affidati alla riscossione nel periodo indicato, ovvero quelli precedenti al primo gennaio 2000 e dopo il 30 giugno 2022;
- recuperi degli aiuti di stato;
- somme collegate a pronunce di condanna della Corte dei Conti;
- sanzioni collegate a sentenze penali di condanna;
- risorse dell’UE e IVA riscossa all’importazione;
- somme affidate alla fiscalità locale tramite avvisi di pagamento GIA;
- carichi affidati agli enti previdenziali, che non hanno adottato il provvedimento entro il 31 gennaio 2023, secondo la procedura prevista.
In questi casi, coloro tenuti a saldare i propri debiti dovranno provvedere al regolare versamento di sanzioni e interessi secondo quanto dovuto.
Controversie tributarie: la definizione
Relativamente alla definizione delle controversie tributarie, è stato evidenziato che il che Comune intende dare applicazione alla definizione delle proprie controversie, dovrà farlo mediante l’approvazione di uno specifico regolamento comunale, atteso che con tale decisione l’ente rinuncia alla riscossione delle sanzioni, degli interessi di mora e di parte del tributo per i quali, in via generale, vale il principio dell’indisponibilità. Il termine per decidere l’applicazione della definizione agevolata al contenzioso comunale – da considerarsi perentorio – è fissato al 31 marzo 2023.
Stralcio automatico delle cartelle
Alla data del 31 marzo 2023 saranno cancellati, senza che sia necessaria alcuna richiesta da parte dei contribuenti, tutti i debiti affidati all’Agente della Riscossione, dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2015, di importo residuo fino a 1.000 euro. L’importo da prendere a riferimento è da intendersi comprensivo di capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni. A prevederlo è l’articolo 1, commi 222-230, della Legge n. 197/2022 (c.d. Legge di bilancio 2023).
Rottamazione delle cartelle
La Legge di Bilancio 2023 prevede una nuova campagna di definizione agevolata delle cartelle di pagamento. È prevista la possibilità di pagare in un’unica soluzione o in 18 rate le somme dovute a titolo di capitale, le spese per le procedure esecutive e i diritti di notifica, senza corrispondere le somme affidate all’Agente della riscossione a titolo di interessi e sanzioni, interessi di mora e l’aggio. Rientrano nella procedura di rottamazione i carichi tributari e contributivi del periodo sopra indicato, anche se non fosse ancora stata notificata la cartella di pagamento.
Definizione agevolata: come fare domanda
Per poter accedere a tutte le agevolazioni di cui sopra, il contribuente è tenuto a presentare apposita domanda all’agente della riscossione per indicare la volontà di adesione alla definizione agevolata. La domanda deve essere presentata esclusivamente in modalità telematica, utilizzando il sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS.
Bisogna rispettare una scadenza, infatti è necessario procedere non oltre la data del 30 aprile 2023. Nella domanda il contribuente deve indicare la modalità di pagamento prescelta e deve indicare l’eventuale pendenza di giudizi riguardanti i carici in essa compresi andando ad assumere l’impegno di rinunciare a detti giudizi. Il soggetto interessato può scegliere se pagare il debito in un unico versamento o tramite rateizzazione, fino a 18 rate, con scadenza delle prime due al 31 luglio 2023 e al 30 novembre 2023. È necessario indicare i carichi che si intendono definire (numero della cartella, dell’avviso di addebito o di identificazione interna della nota di presa in carico).