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Deducibilità dei costi: una guida per gli imprenditori per abbattere i costi e aumentare gli utili

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La deducibilità è uno dei metodi a disposizione di imprenditori e liberi professionisti per alleggerire il carico fiscale. Nel concreto, deducibilità dei costi significa sottrarre alcune categorie di costi dal reddito di un’attività per abbassare l’imponibile su cui verranno poi calcolate le tasse. Affinché una spesa sia deducibile deve essere inerente all’attività esercitata e documentata da una fattura, una ricevuta fiscale o uno scontrino parlante. Ci sono diversi costi deducibili, tra cui ad esempio i buoni pasto come , attualmente i più utilizzati in Italia e i più accettati dai negozianti. Vediamo come orientarsi nel mondo della deducibilità dei costi e quali sono i vantaggi che si possono ottenere.

Regole per la deducibilità dei costi

Deducibilità dei costi

Alcuni costi sostenuti dalle imprese sono deducibili ai fini fiscali. Affinché un costo sia deducibile, il contribuente è tenuto a rispettare il principio di inerenza che è un requisito essenziale sia per la determinazione del reddito di impresa che per la detrazione fiscale. Ciò significa che il costo deve essere correlato all’attività produttiva, ovvero deve essere sostenuto dall’impresa. Non sono inerenti quindi le spese di carattere personale dell’imprenditore o di terzi, che riguardano consumi o investimenti privati, né quelle che sono sostenute per fini che non riguardano l’attività imprenditoriale. Per scaricare un costo è necessario richiedere al momento dell’acquisto una fattura con la partita IVA.

I costi deducibili per le aziende

I costi deducibili per una ditta individuale sono tutte le spese che incidono sul reddito imponibile. Si tratta di quelle spese che riducono l’ammontare delle tasse su cui si calcola l’IRPEF. I costi deducibili nel caso di una Srl sono quelli delle spese relative ad attrezzature e beni strumentali ad uso esclusivo dell’attività. Sono deducibili i costi sostenuti per l’acquisto di cancelleria, valori bollati, corsi di formazione o di aggiornamento professionale, i costi del lavoro dipendente e i buoni pasto. Inoltre, si possono scaricare imposte e tasse come, ad esempio, i diritti camerali annui.

Deducibilità dei costi

I costi deducibili per i titolari di partita IVA

I costi deducibili per i titolari di partita IVA possono essere quelli legati agli acquisti di cancelleria o materiali di consumo, valori bollati e valori postali. Inoltre, sono deducibili le spese telefoniche e le spese di vitto e alloggio e i buoni pasto, le spese di carburante e i costi auto, le spese pubblicitarie. Chi è titolare di partita IVA può dedurre anche le spese per lavoro dipendente e compensi occasionali, le spese per energia elettrica, riscaldamento e acqua, le spese per l’acquisto di sussidi per aggiornamento professionale o per beni come software o computer necessari per l’attività. Se la spesa è sostenuta sia per l’attività che per uso personale dal titolare di partita IVA, è parzialmente deducibile dal reddito.

Come ottimizzare il reddito se sei titolare di P.IVA

Un libero professionista o titolare di partita IVA può decidere di adottare diverse strategie per ridurre le tasse e rivolgersi a un consulente fiscale per ottenere il massimo profitto possibile. La deducibilità dei costi, parziale o totale, per le spese necessarie all’esercizio dell’attività dal reddito imponibile e l’utilizzo delle detrazioni fiscali previste dalla legge sono i principali strumenti di agevolazione fiscale. Esistono poi strumenti specifici come i Piani Individuali di Risparmio (PIR) o i contratti di assicurazione sulla vita.

I titolari di partita IVA hanno a disposizione uno strumento estremamente utile per la riduzione dei costi: il buono pasto. Infatti, sia nel caso in cui ci siano dipendenti sia nel caso in cui non ci siano, i titolari di partita IVA possono utilizzare i buoni pasto per scaricare le spese alimentari.

Se la ditta è individuale o se l’imprenditore è un libero professionista, la spesa è deducibile per il 75% dell’ammontare, tranne nel caso di partite IVA a regime forfettario. L’IVA è detraibile al 10% fino al limite massimo del 2% del fatturato annuo. La fattura è unica ed è relativa all’acquisto del buono pasto, e dunque non è necessario richiederla per ogni spesa.

Deducibilità dei costi

Buoni pasto: perché sono vantaggiosi per te e per i tuoi dipendenti

I buoni pasto sono strumenti di importo fisso che possono essere utilizzati per il pranzo o, più in generale, per sostenere le spese alimentari. Possono essere sia cartacei sia elettronici o digitali. Oggi in Italia il più utilizzato è , che si può dedurre al 100% nel caso di aziende, incluse le PMI, mentre al 75% per le partite IVA, regime forfettario escluso.

Con una rete di spendibilità capillare e in continua espansione, Ticket Restaurant può contare su oltre 150 mila partner, inclusi i supermercati e i servizi di food delivery. Per i dipendenti il buono pasto rappresenta non solo un contributo extra concreto, ma anche un’alternativa vantaggiosa all’aumento o premio in denaro. Anche per loro, e non solo per il datore di lavoro, è previsto un trattamento fiscale di favore: i buoni pasto, infatti, non concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente o assimilato, entro certi limiti; inoltre, in virtù del principio dell’armonizzazione delle basi imponibili fiscale e previdenziale, i buoni pasto non concorrono alla determinazione della base imponibile contributiva.

Cosa significa nel pratico? Che i buoni pasto per chi li riceve sono esenti da tassazione, e possono essere utilizzati nel loro valore intero per le spese che ugualmente andrebbero sostenute, come quelle alimentari.

Ticket Restaurant: il buono pasto più utilizzato in Italia

è un buono pasto flessibile: è possibile scegliere in libertà la quantità, il valore e il formato in cui si desidera acquistarli, senza minimi d’ordine o vincoli contrattuali. Può inoltre essere utilizzato ovunque, al bar o al ristorante ma anche per la spesa al supermercato o online.

Per le aziende i buoni pasto sono completamente deducibili, con detrazione dell’IVA al 4%. E per i dipendenti, sono uno strumento esente da contributi fiscali, previdenziali e assistenziali fino a 8€ al giorno.

Nel caso di partita IVA, con o senza dipendenti, i buoni pasto sono deducibili al 75% e possono essere utilizzati per scaricare le spese sostenute per i generi alimentari. L’IVA per le ditte individuali e liberi professionisti è detraibile al 10% fino a un importo massimo che è pari al 2% del fatturato.