Silicon Valley Bank: Moody’s continua con il taglio del rating
È da qualche giorno che si sente parlare della Silicon Valley Bank, la banca californiana la cui crisi sta avendo ripercussioni sui mercati internazionali e non solo. Ma cosa sta succedendo? E quali saranno gli impatti sulle altre banche?
Silicon Valley Bank: come influenza le banche di tutto il mondo
La Silicon Valley Bank è la sedicesima banca degli Stati Uniti, specializzata nei servizi per le aziende in fase di start up. Negli ultimi anni la Federal Reserve ha avviato politiche di espansione monetarie molto spinte. Politiche che hanno portato queste aziende ad avere molto più denaro a disposizione per le loro operazioni. Maggiore liquidità sul mercato significa tassi di interesse più alti. E tassi di interesse più alti, si traducono in minori finanziamenti sulle start up da parte dei fondi che su queste hanno investito. E cosa hanno fatto allora le start up quando si sono ritrovati in questa situazione di tassi alti e di minori finanziamenti? Semplice! Hanno prelevato una grossa quantità di denaro depositato.
Ed è qui che entra in scena la Silicon Valley Bank che, per rimettere in equilibrio i propri coefficienti
patrimoniali ha dovuto vendere i titoli di Stato ad un prezzo più basso di quanto pagati. Conseguenza? Perdita di quasi due milioni di dollari. Risposta delle altre imprese? Spostamento dei propri soldi su altre banche. E la Silicon Valley Bank? Beh, ora è in vendita. Eppure la macroeconomia non è poi così complicata..o almeno così sembrava.
Quali sono le conseguenze sulle altre banche?
Se nell’immaginario collettivo questa potrebbe essere assimilata alla crisi Lehman Brothers, nella realtà la situazione è un pochino diversa. È vero che la crisi di una banca provoca un indebolimento del sistema
bancario quasi totale ma è pur vero che questa è una banca legata alle start up che hanno quindi le loro peculiarità. Ciò però non toglie l’effetto “panico” che si è diffuso da quando è emersa la crisi della Svb. Ed ovviamente le agenzie di rating sono già pronte a declassare altre banche.
Silicon Valley Bank: Moody’s punta a declassare First Republic
First Republic è una banca californiana fondata nel 1985 che nel 2002 ha registrato interessi attivi per 4,8 miliardi di dollari. E allora perché Moody’s sta portando avanti un’azione di rating? L’agenzia in questione, spiega la propria azione in questo modo:
L’azione di rating odierna riflette l’elevata dipendenza di First Republic Bank dal finanziamento dei depositi non assicurati e dalle perdite non realizzate nei loro portafogli, nonché un basso livello di capitalizzazione rispetto ai peer.
A quanto pare, la quota di depositi al di sopra della soglia di assicurazione da parte della Fdic, Federal Deposit Insurance Corporation, è molto alta e questo fa sì che la First Republic venga considerata una banca sensibile ai prelievi rapidi ed ingenti da parte dei depositanti. Secondo gli analisti però, questa debolezza è compensata non solo dal franchising che questa banca ha nel private banking ma anche dalla gestione di patrimoni di famiglie facoltose.
Un’ulteriore compensazione a questi rischi di finanziamento è la creazione del nuovo Bank Term Funding Program (Btfp) della Federal Reserve e del dipartimento del Tesoro, che offre prestiti fino a un anno di durata a banche e altri istituti di deposito idonei che impegnano attività qualificate possedute prima della data di annuncio della struttura.
E quindi, perché Moody’s punta a declassarla? Semplicemente perché il finanziamento di First Republic ha avuto un beta alto tanto da creare un aumento dei costi di deposito. Ma non solo. First Republic nel proprio bilancio ha una percentuale non indifferente di attività a tasso fisso quindi la sua capacità di generare all’interno utili non distribuibili appare più difficile rispetto a quella dei concorrenti avendo un tasso di interesse eccessivamente alto. Da qui, il declassamento di Moody’s che ha ridotto il punteggio di impatto Esg del credit da CIS-3 a CIS-2.
Ma First Republic non è l’unica banca sotto l’occhio indagatore delle agenzie di rating. Ce ne sono anche
altre che hanno registrato crolli alquanto significativi a Wall Street. Per citarne alcune, Western Alliance
Bancorp e Comerica. Vista la volatilità dei mercati, come andrà a finire tutto ciò, è solo un grosso punto interrogativo.