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Mercato immobiliare in Italia: le prospettive da qui al 2025

L’attuale contesto economico, caratterizzato da un’inflazione che non accenna a diminuire, dall’aumento dei tassi e da una generale incertezza economica, non ha compromesso eccessivamente le performance del mercato immobiliare. Le cose, però, sono destinate a cambiare: a sottolinearlo ci hanno pensato gli esperti di Nomisma, che hanno messo in primo piano alcune previsioni da qui al 2025.

Compravendite immobiliari in Italia: il calo del 2023

I numeri eccellenti del post pandemia sono già un ricordo. Le ottime performance del mercato immobiliare nel 2021, secondo gli attori del mondo real estate, sono state causate soprattutto da due fattori. Da un lato, si parla della necessità di recuperare quanto non fatto nel 2020. Dall’altro, invece, dell’urgenza di cambiare la propria situazione abitativa adattandola allo smartworking e alle restrizioni sociali in parte ancora vigenti.

Già nel 2022, il mercato immobiliare nel nostro Paese è stato interessato, dal punto di vista delle compravendite, da una flessione. Il trend in questione è destinato, come evidenziato dal report di Nomisma, a continuare anche quest’anno.

Il 2022 si è chiuso con 784mila compravendite. Le previsioni per l’anno in corso sono decisamente più al ribasso: si parla, infatti, di circa 670mila transazioni immobiliari. Il calo previsto è superiore al 14%. Cosa dire, invece, del 2024? Che anche in questo caso le previsioni sono al ribasso. Gli esperti di Nomisma, infatti, parlano di un numero di compravendite a fine anno che potrebbe arrivare a 643mila.

Per vedere una crescita, si dovrà molto probabilmente aspettare il 2025, quando le previsioni parlano di un numero di compravendite immobiliari attorno alle 669mila.

La situazione attuale, come già accennato, ha iniziato a palesarsi già alla fine del 2022. Degna di nota a tal proposito è la situazione di Milano: sotto la Madonnina, gli ultimi due trimestri del 2022 sono stati interessati da un calo rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

Le cause del ribasso

Il ribasso delle compravendite immobiliari in Italia è da ricondurre, più che alla recessione e ai costi dell’energia, che nel corso dell’inverno appena passato si sono rivelati meno onerosi del previsto per via delle temperature non basse, all’inflazione.

Questa congiuntura ha portato, come già accennato, alla decisione di aumentare i tassi da parte della BCE. Il primo incremento è stato ufficializzato il 15 dicembre 2022 e il secondo lo scorso mese di marzo.

Come cercare casa nel 2023

Il 2023 vedrà la conferma di un forte gap tra i salari percepiti e il mercato dei mutui. Le previsioni per l’anno in corso e per i prossimi mettono in evidenza un calo della fiducia da parte delle famiglie. Per rendersene conto, basta rammentare che circa il 17% dei nuclei in Italia non considera l’accensione di un mutuo.

Per orientarsi in quella che, ormai, può essere definita una vera e propria giungla, bisogna procedere con metodo. Fondamentale, per esempio, è puntare sulla specializzazione. Già nella fase di ricerca, è meglio orientarsi verso fonti affidabili. Un esempio? Le case in vendita su Immobiliovunque.it, portale online dal 2018 che si distingue dai competitor per il fatto di pubblicare unicamente annunci redatti e postati da agenzie qualificate sul territorio.

Dopo questo step, è necessario trovare il giusto equilibrio tra cuore e ragione. Ci si può innamorare dell’estetica di un immobile, ma bisogna considerare anche la vicinanza rispetto ai mezzi pubblici e a servizi come le scuole.

Inoltre, è bene valutare con attenzione i cambiamenti che interesseranno, nell’immediato futuro, la zona dove si ha intenzione di comprare casa.

 Acquistare in una zona dove è prevista, per esempio, la costruzione di una linea metropolitana – un esempio da chiamare in causa è quello di Milano con la M4, che ha riqualificato molti quartieri – vuol dire concretizzare un investimento per il futuro a dir poco profittevole.

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Redazione