Da Agrilevante, la rassegna della meccanica agricola per il Mediterraneo, sono arrivate ottime recensioni per l’export delle trattrici italiane: le opinioni espresse da FederUnacoma, la Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l’Agricoltura, sono infatti decisamente positive, riportando degli incrementi per i dati relativi al primo semestre del 2023 per uno dei comparti chiave del Made in Italy.
Secondo i dati riportati dall’ufficio di Presidenza dell’Associazione, il settore delle macchine agricole riesce infatti a creare un giro d’affari di circa 15 miliardi, dei quali più del 70% viene realizzato all’estero. Ed è per l’appunto qui che le recensioni diventano particolarmente interessanti, con aumenti delle esportazioni segnalati soprattutto nell’area balcanica e in Nord Africa. In effetti, numeri alla mano, le importazioni di trattrici in Africa vanno a coprire quasi la totalità della domanda interna.
Consultando le recensioni di FederUnacoma si scopre che a distinguersi negli ultimi anni è stato per esempio il Marocco, verso il quale l’export di macchine agricole è cresciuto del 24% l’anno scorso (dopo un +26% raggiunto nell’anno precedente). Questi dati confermano le opinioni dei principali esperti italiani di export: nel blog di EGOInternational, la nota azienda di servizi per l’internazionalizzazione delle PMI, si legge infatti che il Marocco risulta essere un territorio particolarmente affascinante per le imprese italiane, sia per la prossimità all’Europa, sia per la contaminazione culturale. A questo proposito i consulenti di EGO International accompagnano le proprie opinioni con dei numeri significativi riguardanti i prodotti più esportati in Marocco, tra i quali spiccano macchinari e apparecchiature (19%), settore estrattivo (12%), prodotti tessili e abbigliamento (11%) e prodotti della metallurgia (9%).
Buone anche le performance ottenute dalla Tunisia, dove si registra una crescita delle vendite dei macchinari esteri pari al 30%, e dall’Egitto, dove le importazioni di macchinari agricoli sono cresciute del 23,9%. Le analisi relative allo sviluppo delle esportazioni dirette in Marocco, Tunisia ed Egitto fanno emergere l’aumento degli scambi commerciali con questi Paesi, destinati a crescere nei prossimi quattro anni: si stima infatti un aumento delle importazioni pari al 5% entro il 2026.
Stando alle analisi dei tecnici, l’Iraq è tra i paesi mediorientali che hanno contribuito maggiormente allo sviluppo dell’export del settore: nel Paese le importazioni sono cresciute del 78% durante lo scorso anno. Le recensioni presentate in occasione di Agrilevante sembrano inoltre confermare le opinioni di EGOInternational anche per quanto riguarda l’export destinato ai paesi europei: se gli esperti di EGO International sottolineano l’importanza di fattori come la prossimità culturale e geografica e la stabilità economico-politica degli Stati europei per la scelta dei mercati esteri, FederUnacoma riporta livelli elevati di vendite di trattrici nei Paesi dell’Europa Meridionale. Secondo gli esperti, l’Europa comunitaria sta puntando su un modello di agricoltura sempre più avanzato che ha bisogno di una sostituzione dell’intero parco macchine, che porta quindi a un aumento della domanda dei macchinari agricoli di ultima generazione.
Dalle recensioni relative all’export verso i Paesi del continente si evince infatti che i mercati dell’Europa mediterranea attirano circa la metà dell’intero export europeo: per l’anno scorso si parla infatti di 84 mila trattrici vendute su 165 mila totali. Tra le opinioni degli esperti guadagnano particolare attenzione, come anticipato, anche i Paesi balcanici, a partire dalla Bosnia Erzegovina, con oltre 700 trattrici importate durante il I semestre (con un aumento del 59% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso); ottimi risultati sono arrivati anche dalla Croazia, con un incremento del 29% e più di 600 trattrici vendute in 6 mesi.
Come sottolineato da EGO International, la libera circolazione delle merci nei Paesi UE, così come la presenza di una moneta unica, costituisce un grande facilitatore per l’import-export. Le aziende del settore, quindi, possono cogliere le opportunità di business presenti in quei mercati dove la modernizzazione dei modelli di agricoltura rende necessario l’adozione di tecnologie e macchinari di ultima generazione.