In un caso che ha catturato l’attenzione internazionale per le sue implicazioni legali e culturali, un tribunale francese ha respinto la richiesta di una coppia anziana di annullare la vendita di una rara maschera africana, inizialmente venduta per 150 euro e poi all’asta per 4,2 milioni di euro. La decisione, definita dai giudici come una questione di “negligenza inescusabile e frivolezza”, solleva questioni importanti sul valore dell’arte e le responsabilità dei venditori e acquirenti.
La coppia di ottantenni, ha venduto la maschera di legno nel settembre 2021 insieme ad altre antichità africane, tra cui lance, un coltello per circoncisioni, un mantice e strumenti musicali. Questi oggetti, appartenuti a un antenato che era governatore in Africa, erano ritenuti di scarso valore. Tuttavia, in un colpo di scena, la maschera è stata venduta all’asta a marzo 2022 per 4,2 milioni di euro a un acquirente non identificato.
Gli esperti d’asta hanno descritto la maschera come “un’estremamente rara maschera del XIX secolo, proprietà di una società segreta del popolo Fang in Gabon”, un gruppo etnico Bantu, con solamente circa dieci oggetti simili ancora esistenti.
Dopo la scoperta del valore reale, la coppia ha presentato una richiesta di annullamento della vendita originale, sostenendo un “errore di autenticazione” e affermando che l’acquirente era a conoscenza del vero valore della maschera al momento dell’acquisto. Tuttavia, il tribunale ha rigettato la richiesta, sottolineando che la coppia non aveva fatto alcun tentativo di valutare la maschera prima di venderla.
È interessante notare che il commerciante di antichità, che non era un esperto di arte africana, aveva offerto alla coppia 300.000 euro (circa 330.000 dollari), il prezzo di partenza all’asta. Tuttavia, i figli della coppia hanno rifiutato, preferendo portare la questione in tribunale. L’avvocato della coppia, Frederic Mansat-Jaffre, ha dichiarato dopo la sentenza che i suoi clienti erano “attoniti” dalla decisione e stavano considerando un appello.
Il tribunale ha anche respinto una mozione separata del governo del Gabon per annullare la vendita e restituire la maschera, sollevando questioni di sovranità culturale e patrimonio. Questo caso mette in luce la complessa interazione tra legge, etica e valore dell’arte. Mentre la sentenza ha portato delusione per la coppia e il governo del Gabon, ha anche sollevato interrogativi critici sull’appropriazione culturale e le responsabilità legali nelle transazioni d’arte.