Il 26 dicembre 2023 segna una data storica per il cinema italiano. “C’è ancora domani”, l’acclamata opera di Paola Cortellesi, ha ufficialmente superato il celebre “La vita è bella” di Roberto Benigni, entrando nella top 5 degli incassi più alti nella storia del box office italiano. Questo straordinario risultato non solo celebra il talento di Cortellesi, ma rappresenta anche un momento di svolta per l’industria cinematografica italiana.
Con gli incassi della vigilia e di Natale, “C’è ancora domani” ha raggiunto una posizione di prestigio nel panorama cinematografico nazionale. Il film si colloca ora in quinta posizione, inserendosi tra “Che bella giornata” di Checco Zalone e “La vita è bella”, vincitore dell’Oscar. È un risultato notevole, considerando che “C’è ancora domani” ha già lasciato la top 5 giornaliera.
Il periodo festivo gioca un ruolo cruciale in questa ascesa. Nonostante “C’è ancora domani” non sia più tra i primi cinque film più visti quotidianamente, la sua presenza nelle sale durante le festività potrebbe essere determinante. C’è un potenziale reale per il film di Cortellesi di guadagnare ulteriormente e magari scalare qualche altra posizione nella classifica dei film italiani più visti al cinema dal 1994, hanno in cui Cinetel ha iniziato a monitorare il box office:
Questo successo va oltre i numeri. “C’è ancora domani” rappresenta un fenomeno culturale, riflettendo una nuova era per il cinema italiano. Il film di Cortellesi, con il suo sorpasso storico, dimostra come il pubblico italiano sia sempre più aperto a narrazioni innovative e a produzioni nazionali di alta qualità. È un segno di un’industria cinematografica in evoluzione, pronta a sfidare le convenzioni e a conquistare nuovi traguardi.
La scalata di “C’è ancora domani” prima nella top 10, e poi nella top 5, del box office italiano non è solo un trionfo per Paola Cortellesi e la sua squadra, ma anche un segnale positivo per l’intera industria cinematografica del paese. Questo successo apre le porte a nuove possibilità creative e commerciali, suggerendo un futuro promettente per il cinema italiano, capace di competere e brillare sia a livello nazionale che internazionale.