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Apple multata per 1,8 miliardi di euro dall’Antitrust UE per pratiche anticoncorrenziali nello streaming musicale

In un momento storico in cui le normative europee si fanno sempre più stringenti nei confronti delle Big Tech, Apple si ritrova multata e al centro di un ciclone giudiziario che potrebbe riscrivere le regole del gioco nello streaming musicale. La Commissione Europea ha infatti irrogato una multa record di 1,8 miliardi di euro alla casa di Cupertino, accusata di pratiche anticoncorrenziali a danno dei rivali nel mercato dello streaming musicale, con Spotify in prima linea nella denuncia.

Apple multata: una sanzione “deterrente”

Apple multata

Questa decisione, descritta dalla vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager come “deterrente”, si basa sull’accusa che Apple abbia abusato della sua posizione dominante per ostacolare gli sviluppatori di app di streaming musicale, impedendo loro di informare gli utenti di iPhone e iPad su alternative più economiche fuori dall’ecosistema Apple. L’importo della sanzione, nettamente superiore alle previsioni, riflette la gravità delle violazioni e l’intento di prevenire future pratiche anticoncorrenziali.

La replica di Cupertino: difesa e contestazione

La reazione di Apple non si è fatta attendere. L’azienda ha contestato la decisione, sostenendo l’assenza di prove credibili di danni ai consumatori e sottolineando la realtà di un mercato competitivo e in crescita. La difesa di Apple punta anche a evidenziare come il principale beneficiario di questa decisione sia Spotify, il colosso svedese dello streaming musicale, che ha incontrato ripetutamente la Commissione europea durante l’indagine.

Spotify alla carica: la denuncia che ha visto Apple multata

Il caso ha avuto origine nel 2019, quando Spotify ha accusato Apple di creare un ambiente insostenibile per i concorrenti su App Store, imponendo una “tassa” del 30% e regole in continua evoluzione. Queste pratiche, secondo Spotify, avrebbero costretto l’azienda svedese ad aumentare i prezzi degli abbonamenti premium, penalizzando così la concorrenza leale.

La multa arriva a ridosso dell’entrata in vigore del Digital Markets Act, regolamento europeo destinato a cambiare le regole del gioco per le Big Tech, compresa Apple. Dal 7 marzo, gli sviluppatori potranno offrire promozioni e modalità di pagamento alternative senza restrizioni, promettendo così un mercato più aperto e competitivo. Questa nuova normativa potrebbe avere un impatto ancora più significativo sul mercato dello streaming musicale rispetto alla multa stessa, offrendo nuove opportunità agli utenti e sfidando le pratiche commerciali attuali delle grandi tecnologiche.

Questo caso rappresenta un punto di svolta nella regolamentazione delle Big Tech in Europa, con implicazioni che vanno ben oltre la disputa tra Apple e Spotify. La decisione dell’Antitrust UE non solo ridefinisce i confini della concorrenza leale nel mercato dello streaming musicale ma segnala anche un cambiamento più ampio nelle relazioni tra le grandi piattaforme tecnologiche e i regolatori, con potenziali ripercussioni sull’innovazione, sulla scelta dei consumatori e sul futuro del digitale.