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L’UE annuncia nuovi dazi sulle auto elettriche dalla Cina: riequilibrio del mercato o inizio di una guerra commerciale?

Electric vehicle (EV) charging piles of a new EV charging facility are seen on the rooftop of SOHO Modern City in Chaoyang district in Beijing, China, 8 August 2017.A new electric vehicle (EV) charging station was officially opened for use in Beijing's central business district on Tuesday (8 August 2017) and the city plans to build more, Beijing Morning Post reported. The charging facility, located on the sixth floor of a parking garage at SOHO Modern City in Chaoyang district, provides a 30-minute charge and can accommodate the simultaneous charging of 101 EVs. Chen Shuling, of the Beijing Changdee Technology Development Co, which built the unit, said the facility can charge more than 500 EVs on a daily basis, and would help ease the shortage of charging piles in the CBD. The charging rate is 1.09 yuan ($0.16) per kWh during the peak season of July and August, while the off-peak rate is just 0.39 yuan. Chen said the station is equipped with four 630KW box-type transformers, so off-peak rates are available, which would significantly lower the charging costs for users.

L’Unione Europea ha recentemente annunciato nuovi dazi sulle auto elettriche importate dalla Cina, con aliquote che variano dal 17,4% al 38,1%. Questa decisione nasce dalla preoccupazione che i produttori cinesi beneficino di sussidi illeciti da parte del governo di Pechino, creando una concorrenza sleale per i produttori europei. La misura, che potrebbe entrare in vigore a partire dal 5 luglio 2024, è stata accolta con reazioni contrastanti sia in Europa che in Cina.

Contesto e motivazioni dei dazi sulle auto elettriche dalla Cina

La Commissione Europea ha avviato un’indagine anti-sovvenzioni nei confronti dei produttori cinesi di veicoli elettrici nel settembre 2023, in risposta all’aumento esponenziale delle importazioni di auto elettriche cinesi, passate da 57.000 unità nel 2020 a oltre 437.000 nel 2023. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato come i sussidi governativi cinesi distorcano il mercato a danno dei produttori europei.

Reazioni in Europa

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La decisione ha generato un dibattito intenso tra gli Stati membri dell’UE. La Francia, che ha spinto fortemente per l’indagine, vede nei dazi una protezione necessaria per i suoi produttori, come Renault e Stellantis, che competono direttamente con le auto elettriche cinesi nei segmenti di mercato più sensibili ai prezzi.

Al contrario, la Germania ha espresso preoccupazioni circa le possibili ritorsioni cinesi e l’impatto sulle sue numerose aziende che dipendono dal mercato cinese. I produttori tedeschi, come Volkswagen, hanno forti legami con la Cina e temono una guerra commerciale che potrebbe danneggiare i loro interessi economici.

Dazi sulle auto elettriche: implicazioni per la Cina

La Cina ha risposto con fermezza, minacciando di prendere misure di ritorsione se l’UE procederà con l’introduzione dei dazi. Il Ministero degli Esteri cinese ha criticato la mossa come protezionistica, avvertendo che potrebbe portare a una destabilizzazione delle relazioni economiche e commerciali tra Cina e UE. Tra le possibili contromisure, Pechino potrebbe aumentare i dazi sulle importazioni di veicoli europei e altri prodotti come il brandy francese.

Possibili scenari futuri

L’introduzione dei dazi potrebbe avere diversi esiti. Da un lato, potrebbe stimolare una maggiore produzione di veicoli elettrici in Europa, riducendo la dipendenza dalle importazioni cinesi e creando nuovi posti di lavoro nel settore automobilistico europeo. Dall’altro lato, un’escalation delle tensioni commerciali potrebbe danneggiare le economie di entrambi i blocchi, portando a un aumento dei prezzi per i consumatori e una riduzione delle esportazioni.