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Open AI: tutti vogliono investire nell’intelligenza artificiale

Open Ai ChatGPT

OpenAI: ecco i grandi colossi che vogliono investire nell'azienda IA (Depositphotos foto) - financecue.it

L’intelligenza artificiale sta spopolando ormai in tutti i settori della vita quotidiana da quello lavorativo a quello sociale fino quasi ad arrivare a quello privato. Basti pensare che a Londra è stata creata la prima classe in una scuola senza professori. Infatti circa ventidue studenti potranno seguire le lezioni con visori per la realtà virtuale. Il costo ovviamente tutto è tranne che sostenuto. Stiamo infatti parlando di ventisette mila sterline l’anno, l’equivalente di trenta mila euro. Quasi più dello stipendio annuo di un professore alle prime armi!

L’intelligenza artificiale sembra stia raccogliendo consensi ovunque ed OpenAI, la società madre di ChatGPT ne sta cavalcando l’onda. Sono tante le aziende che hanno deciso di investire in OpenAI. Qualche esempio? Nvidia che è il più grande produttore di chip al mondo ma anche i più noti Apple e Microsoft.

OpenAI, spopola nel mondo degli investimenti

Prima di incanalarsi in un discorso più tecnico sul perchè ad oggi sembrerebbe molto conveniente investire nell’intelligenza artificiale, facciamo un breve (in realtà molto breve) excursus storico su cosa sia OpenAI e su come abbia fatto a diventare così corteggiata dalle BigTech di oggi.

OpenAI nasce nel dicembre del 2015 come una società noprofit con lo scopo di mettere l’intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità. Fin dalla sua nascita ha avuto finanziamenti da nomi di spicco quali Elon Musk e Peter Thiel e da aziende come Amazon e Infosys. Microsoft nel 2019 ha investito un miliardo di dollari in OpenAI LP creando una partnership interessante. Non sono pochi i prodotti che OpenAI ha messo a disposizione. Basti pensare a ChatGPT o SearchGPT ma anche a DALL-E utile per elaborare testi e creare immagini.

Possibile trasformazione in società a scopo di lucro?

OpenAI è nata come una società no profit senza scopo di lucro. Negli ultimi tempi però si sta diffondendo la notizia che, Sam Altman, CEO dell’azienda, voglia trasformarla in una società di lucro. Cosa comporterebbe questa trasformazione? In primis un aumento della capacità di raccogliere capitali portando quindi ad una maggiore possibilità di sviluppare nuove tecnologie e poi ad un incremento dell’autonomia. Quanto più si è vincolati agli investitori, tanto più si ha una riduzione del potere decisionale.

OpenAI, le Bigtech tra i maggiori investitori

Porta di ingresso di un ufficio con logo Microsoft
Logo Microsoft (Depositphotos foto) – financecue.it

Nonostante ciò, non sono poche le aziende che vogliono investire i propri capitali all’interno di OpenAI. Nvidia sembrerebbe voler investire circa 100 milioni di dollari ma ad oggi nulla sembra essere certo.

C’è solo una certezza ed è la seguente. La maggiore investitrice in OpenAI è, senza alcuna ombra di dubbio, Microsoft che possiede il 49% della startup avendo scommesso a partire dal 2019 ben 13 miliardi di dollari. Ma le partnership non sono poche. Anche la Apple possiede una partnership con OpenAI che infatti è il primo partner ufficiale di Apple Intelligence. Apple Intelligence è il sistema di intelligenza artificiale che migliora l’assistenza vocale di Siri, tra le altre cose.

Secondo il Wall Street Journal, Apple sembrerebbe pronto a voler investire 100 miliardi di dollari in OpenAI che a sua volta, ad oggi, apparirebbe molto interessata a tutti gli investitori possibili per accelerare lo sviluppo delle tecnologie avanzate. Staremo a vedere.