Affitto, quando lasci la casa ti spetta un assegno importante: 2000 euro finiscono subito nel portafoglio
L’aumento degli affitti rende il deposito cauzionale sempre più importante. Ecco come ricevere una bella somma una volta lasciato l’appartamento.
Negli ultimi anni, il mercato immobiliare ha registrato un significativo aumento degli affitti, rendendo sempre più difficile per molte persone trovare una casa a prezzi accessibili. Questo trend ha reso il ruolo del deposito cauzionale, una somma che l’inquilino deve versare come garanzia al proprietario, ancora più cruciale. In un contesto in cui i costi di locazione salgono vertiginosamente, il deposito rappresenta un ulteriore onere economico da considerare.
Per chi cerca casa in affitto, il deposito cauzionale può sembrare un ulteriore ostacolo da superare, soprattutto quando i canoni di locazione raggiungono cifre elevate. Tuttavia, è una pratica comune e necessaria per tutelare i proprietari contro eventuali danni all’immobile o il mancato pagamento delle spese. Questa somma, infatti, offre una certa sicurezza economica al locatore, consentendo di coprire eventuali spese impreviste causate dall’inquilino.
Con l’aumento degli affitti, il valore del deposito cauzionale tende a crescere proporzionalmente, rendendo sempre più difficile per molti inquilini raccogliere la cifra richiesta. Il limite legale, stabilito dall’articolo 11 della Legge 27 luglio 1978, n. 392, prevede che l’importo non possa superare le tre mensilità del canone. Nonostante questa limitazione, in molte città, dove i prezzi sono particolarmente elevati, anche tre mensilità possono rappresentare una cifra considerevole.
Oltre alla difficoltà iniziale di versare il deposito cauzionale, gli inquilini devono anche affrontare la sfida di assicurarsi che questa somma venga loro restituita al termine del contratto di locazione. La restituzione del deposito può spesso diventare un momento di tensione tra locatore e inquilino, con dispute che riguardano lo stato dell’immobile o eventuali danni riscontrati.
Come funziona il deposito cauzionale
Il deposito cauzionale è una somma di denaro versata dall’inquilino al momento della firma del contratto di locazione. Serve come garanzia per il locatore, che può trattenerlo in caso di danni all’immobile o per coprire il mancato pagamento delle spese. La legge italiana impone che questo deposito non superi le tre mensilità del canone e prevede che vengano corrisposti interessi legali all’inquilino alla fine di ogni anno.
Il locatore è tenuto a restituire il deposito al termine del contratto, a meno che non vi siano danni o altre questioni in sospeso. Tuttavia, per evitare dispute, è consigliabile redigere un verbale di riconsegna che documenti lo stato dell’immobile al momento della fine del contratto.
Quando il locatore può trattenere il deposito cauzionale
La restituzione del deposito cauzionale può essere trattenuta solo in casi specifici. Se l’inquilino ha causato danni all’immobile, non ha pagato le bollette o non ha rispettato le condizioni contrattuali, il proprietario può trattenere la somma, in tutto o in parte. È fondamentale, però, che ogni trattenuta sia giustificata da prove documentate, come foto o testimonianze, e che il tutto venga specificato nel verbale di riconsegna.
Infine, in caso di mancata restituzione del deposito, l’inquilino ha il diritto di intraprendere azioni legali, come presentare un ricorso per decreto ingiuntivo, entro 10 anni dalla riconsegna dell’immobile, per richiedere il rimborso del capitale e degli interessi. Il locatore, dal canto suo, non può decidere unilateralmente di trattenere il deposito senza un’adeguata motivazione documentata. In mancanza di un accordo amichevole, sarà un giudice a stabilire se il deposito debba essere restituito o trattenuto, sulla base delle prove presentate.