Canone RAI, smettere di pagarlo è possibile: in questi tre casi non sborsi un euro | Fai una dichiarazione e lo sconto è pronto
Se ti sei stancato di pagare il canone RAI perché magari non guardi la TV o perché non ce l’hai proprio ecco cosa dovresti sapere.
In Italia, il sistema fiscale è noto per la sua complessità e per il peso che le tasse rappresentano per i contribuenti. Tra le imposte dirette e indirette, ogni cittadino e impresa è tenuto a versare contributi allo Stato per sostenere i servizi pubblici e il funzionamento dell’apparato statale. Le imposte sul reddito, come l’IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), sono tra le più rilevanti e colpiscono i redditi di lavoratori dipendenti, autonomi e pensionati. A queste si aggiungono altre imposte, come l’IVA, applicata su beni e servizi, e la tanto discussa IMU (Imposta Municipale Unica) sulla proprietà immobiliare.
Le tasse variano a seconda del tipo di reddito percepito e della situazione patrimoniale del singolo contribuente. Ad esempio, l’IRPEF viene calcolata in base a scaglioni di reddito: più si guadagna, più alta sarà l’aliquota applicata. Le aziende, invece, sono soggette all’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), che colpisce i profitti generati dalle imprese. Questi tributi rappresentano solo una parte del vasto sistema di imposizione fiscale italiano, che include anche contributi locali, come la TARI per la gestione dei rifiuti.
Un altro tributo che interessa milioni di italiani è il canone Rai, la tassa annuale che si paga per la detenzione di un televisore in casa. Sebbene l’importo sia relativamente basso rispetto ad altre imposte, il canone è spesso oggetto di polemiche e discussioni. Pagare 90 euro all’anno per un servizio che molti considerano superfluo o non utilizzano è motivo di dibattito. Tuttavia, si tratta di una tassa obbligatoria, che dal 2016 è stata inclusa direttamente nella bolletta elettrica per contrastare l’evasione.
Un aspetto che rende il sistema fiscale italiano particolarmente gravoso è la molteplicità di imposte che colpiscono i cittadini a diversi livelli. Oltre alle tasse già menzionate, esistono numerose accise su prodotti come carburanti e sigarette, oltre a contributi specifici per determinate categorie professionali. Anche l’acquisto e la vendita di immobili sono soggetti a tassazione, attraverso imposte di registro e ipocatastali, rendendo l’intero processo di compravendita più costoso.
Il canone Rai nel 2024: riduzione e nuove esenzioni
Una delle novità previste per il 2024 riguarda proprio il canone Rai. La Legge di Bilancio ha infatti stabilito una riduzione dell’importo da 90 a 70 euro, rappresentando un piccolo ma significativo sollievo per milioni di famiglie italiane. Questa riduzione è parte di un progetto di revisione delle regole fiscali legate alla trasparenza delle bollette elettriche, come richiesto dalla Commissione Europea. Nonostante il taglio di 20 euro, la modalità di pagamento del canone resta invariata: l’importo verrà ancora addebitato direttamente sulla bolletta dell’energia elettrica, suddiviso in dieci rate mensili da 7 euro ciascuna per chi ha già un’utenza attiva.
Questa prima fase di riforma del canone Rai solleva interrogativi su eventuali cambiamenti futuri riguardanti la tassa, in linea con le richieste europee di una maggiore chiarezza nei costi addebitati nelle bollette. Tuttavia, nonostante la riduzione dell’importo, il canone rimane un’imposta obbligatoria per chiunque possieda un televisore o un dispositivo capace di ricevere il segnale televisivo. Va ricordato che la tassa si applica indipendentemente dall’effettivo utilizzo dell’apparecchio o dalla fruizione dei canali Rai, essendo una tassa legata alla mera detenzione del televisore.
Chi è esente dal pagamento del canone Rai nel 2024?
Non tutti, però, sono obbligati a pagare il canone Rai. Sono previsti specifici esoneri per determinate categorie di persone, tra cui gli anziani con più di 75 anni e con un reddito inferiore a 8.000 euro annui. Questa misura è particolarmente rilevante perché riconosce la difficoltà economica di molte persone anziane, permettendo loro di risparmiare su un’imposta considerata non essenziale. Per ottenere l’esenzione, è necessario presentare una domanda all’Agenzia delle Entrate, fornendo la documentazione che attesti il rispetto dei requisiti di età e reddito. Il beneficio si applica solo nel caso in cui l’anziano non conviva con altri soggetti titolari di reddito, eccetto il coniuge, e si estende all’intero nucleo familiare.
Oltre agli anziani, anche altre categorie possono godere dell’esonero dal pagamento del canone Rai. I militari delle Forze Armate, ad esempio, sono esentati dal pagamento se risiedono in strutture militari come ospedali o case del soldato. Tuttavia, se un militare vive in un appartamento privato, anche se situato all’interno di una struttura militare, è comunque tenuto a pagare la tassa. Inoltre, i diplomatici e gli agenti consolari stranieri, ma solo se appartenenti a Paesi che garantiscono lo stesso trattamento ai diplomatici italiani, possono richiedere l’esenzione. Anche chi non possiede un televisore in casa può disdire il canone, presentando una dichiarazione annuale di non detenzione.