Dichiarazione dei Redditi, questa spesa la dimenticano sempre tutti: compila il modulo e intaschi 250 euro
Dichiarazione dei redditi, la possibilità di precompilata rischia di non inserire i dati corretti e di perdere l’accesso a rimborsi
La detrazione delle spese è una delle strategie più comuni per ottenere rimborsi o riduzioni. La promozione del trasporto pubblico come alternativa ai mezzi privati è una delle priorità di molte politiche ambientali, e non solo per le sue implicazioni ecologiche.
Ridurre il traffico privato e incentivare l’utilizzo di autobus, tram, metropolitane o treni regionali aiuta non solo a decongestionare le città, ma anche a ridurre le emissioni di CO₂. A questo proposito, è importante che i cittadini siano incoraggiati a fare uso di questi mezzi anche tramite incentivi fiscali che ne rendano l’accesso più conveniente e attraente.
Il trasporto pubblico offre una soluzione pratica e a basso costo per chi si sposta quotidianamente per motivi di lavoro, studio o svago. Per chi utilizza i mezzi pubblici, è essenziale non solo poter risparmiare sul costo dell’abbonamento e contare su agevolazioni fiscali.
Il sistema fiscale italiano ha già previsto diverse forme di detrazione per le spese sostenute dai cittadini in vari ambiti. Tra le voci detraibili è stata data sempre maggiore attenzione anche alle spese relative alla mobilità.
Nuove spese inserite nella precompilata 2024
A partire dalla dichiarazione dei redditi precompilata del 2024, l’Agenzia delle Entrate include le spese per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale, regionale e interregionale. Questo rappresenta un importante passo avanti per i contribuenti che, oltre a beneficiare di una detrazione pari al 19% della spesa sostenuta, potranno contare su un processo più semplice. La comunicazione dei dati diventerà obbligatoria a partire dalle spese del 2025.
Chi usa il trasporto pubblico può chiedere la detrazione già adesso e conservare le ricevute degli abbonamenti per richiedere le detrazioni anche sull’anno fiscale 2024. Le informazioni necessarie saranno fornite dagli enti di trasporto all’Agenzia delle entrate, facilitando così l’inserimento automatico nella dichiarazione precompilata. Per controllare che l’importo indicato è corretto, serve avere comunque a portata di mano i documenti relativi alle spese per il trasporto pubblico proprio e dei figli a carico.
Come ottenere la detrazione per il trasporto pubblico
Per poter beneficiare della detrazione, le spese devono essere tracciabili: bonifici, pagamenti online con carta di credito, in ufficio postale, ecc. Gli abbonamenti ammissibili includono quelli per autobus, metropolitane, tram e treni, purché appartenenti ai servizi di trasporto locale, regionale o interregionale.
La detrazione massima consentita è pari al 19% di un massimo di 250 euro, per un risparmio che può arrivare fino a 47,50 euro. In caso di dubbi si può chiedere a un professionista abilitato di verificare le spese prima di procedere per conto proprio con la precompilata o prima di inviare la dichiarazione con il commercialista.