Avvocato gratis, averlo non è utopia: questi requisiti sono davvero minimi | Fai richiesta immediatamente
L’avvocato gratis non è disponibile per tutti, ma se si rispettano dei requisiti è possibile accedere al servizio di gratuito patrocinio.
Uno degli strumenti più importanti per garantire il diritto alla difesa è il gratuito patrocinio, un istituto giuridico che consente a chi ha un reddito limitato di avvalersi di un avvocato senza dover sostenere i costi legali.
Questo sistema è pensato per garantire l’accesso alla giustizia a quei cittadini che, altrimenti, sarebbero esclusi dalla possibilità di difendersi adeguatamente in tribunale. È un diritto fondamentale che riflette l’impegno degli Stati nel garantire l’uguaglianza davanti alla legge.
In molti Paesi, l’ammissione al gratuito patrocinio dipende da una verifica dei requisiti economici, come il reddito e il patrimonio del richiedente. Questo meccanismo di controllo è essenziale per assicurare che l’agevolazione sia riservata a coloro che ne hanno effettivamente bisogno.
I parametri per accedere si riferiscono all’andamento del costo della vita e delle condizioni economiche generali. Così chi ne ha diritto può avere accesso al servizio e difendere le proprie ragioni. Le revisioni delle soglie reddituali per l’accesso al patrocinio a spese dello Stato avvengono solitamente sulla base dei dati ISTAT o degli organismi competenti che monitorano l’inflazione e i cambiamenti nel costo della vita.
Le soglie di reddito e il gratuito patrocinio
Il gratuito patrocinio rappresenta una risorsa indispensabile per milioni di cittadini italiani che si trovano in condizioni economiche difficili. Il Ministero della Giustizia ha affrontato una situazione simile, scatenando una reazione critica da parte dell’Avvocatura.
L’aggiornamento del Decreto ministeriale, che regola l’ammissione al gratuito patrocinio, è un passaggio cruciale per garantire la correttezza del sistema. Ma quando il nuovo testo del decreto del 2023 ha abbassato la soglia di reddito, invece di aumentarla, in base a dati economici ormai obsoleti, è scoppiata la polemica. Gli avvocati e i rappresentanti delle istituzioni legali hanno subito sollevato il problema, facendo pressione per un immediato intervento correttivo.
Il dietro front del ministero della giustizia
Dopo le numerose proteste, il Ministero della Giustizia ha riconosciuto l’errore e ha pubblicato un nuovo decreto correttivo nel maggio 2023. Il limite di reddito per accedere al gratuito patrocinio è stato adeguato alle nuove condizioni economiche, passando a 12.838,01 euro, tenendo conto del tasso di inflazione registrato tra il 2020 e il 2022.
Questa correzione ha rappresentato una vittoria per l’Avvocatura, che aveva intrapreso una battaglia per garantire il diritto di difesa dei cittadini più svantaggiati. Con il nuovo decreto, viene così ristabilito l’equilibrio tra la necessità di contenere le spese statali e il diritto alla giustizia per i meno abbienti.