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Caro vita, se hai un figlio prepara il portafogli: in pochi anni dovrai pagare più di 100mila euro | Comincia a risparmiare

Famiglia sorridente in posa per la foto

Famiglia (Depositphotos foto) - financecue.it

Educare oggi un figlio in Italia è molto diverso rispetto al passato, anche e soprattutto per i costi e gli investimenti. 

Educare un figlio è una sfida che coinvolge ogni aspetto della vita familiare, richiedendo non solo amore e dedizione, ma anche una pianificazione attenta e mirata. I genitori di oggi si trovano a fare i conti con un mondo in continua evoluzione, dove le competenze che ieri erano considerate fondamentali possono, già domani, risultare obsolete. Le famiglie, pertanto, devono guardare avanti e investire nella formazione dei propri figli con lungimiranza, cercando di bilanciare gli sforzi economici con le necessità educative.

In un mercato del lavoro sempre più competitivo, la richiesta di competenze sta cambiando rapidamente. La formazione scolastica da sola non basta più a garantire un futuro professionale stabile. L’evoluzione tecnologica e i continui cambiamenti nel modo in cui lavoriamo richiedono non solo conoscenze tecniche, ma anche quelle che vengono definite competenze trasversali, o soft skills. La capacità di adattarsi, di lavorare in team, di risolvere problemi complessi è ormai tanto importante quanto le conoscenze specialistiche.

Le famiglie, quindi, si trovano a dover affrontare una duplice sfida. Da un lato, investire nelle hard skills, le competenze tecniche che permettono ai giovani di inserirsi nei settori più richiesti. Dall’altro, coltivare quelle competenze sociali e relazionali che possono fare la differenza tra un buon candidato e uno eccellente. Questa sfida richiede una pianificazione finanziaria ben studiata, che tenga conto di tutte le variabili legate all’educazione e alla formazione.

Oltre al percorso scolastico tradizionale, le attività extracurricolari rappresentano un altro tassello fondamentale. Lo sport, la musica, le esperienze internazionali e la partecipazione a progetti di volontariato sono esempi di strumenti formativi preziosi. Tutte queste esperienze contribuiscono allo sviluppo delle soft skills e, al tempo stesso, hanno un impatto economico notevole, che ogni famiglia deve considerare nel proprio piano di spesa.

Quanto costa educare un figlio in Italia

Secondo recenti studi, la spesa complessiva per educare un figlio in Italia, dal nido fino all’università, può variare notevolmente. Si stima che una famiglia possa spendere una cifra che va dai 53 ai 700 mila euro, a seconda delle scelte educative e delle possibilità economiche. Questa cifra include non solo la formazione scolastica, ma anche tutte le attività extracurricolari e l’acquisto di strumenti necessari per lo sviluppo delle competenze, come i dispositivi tecnologici.

Un altro fattore che incide sui costi è il tipo di percorso formativo scelto. Ad esempio, un percorso “standard”, che prevede la frequentazione di scuole pubbliche e università statali, può costare intorno ai 53 mila euro. Tuttavia, includendo attività extracurricolari come lo sport o l’apprendimento di una seconda lingua, questa cifra può aumentare sensibilmente.

Mamma, papà e figli in posa sorridenti per una foto di famiglia
Famiglia sorridente (Depositphotos foto) – www.financecue.it

Il valore delle soft skills nella formazione

Le soft skills, come la capacità di lavorare in team o la risoluzione di problemi, sono considerate sempre più cruciali per il successo professionale. Studi recenti hanno dimostrato che le competenze trasversali possono essere altrettanto, se non più, importanti rispetto alle competenze tecniche.

Attività come lo sport e il volontariato aiutano a sviluppare queste abilità fin da piccoli. Investire nella formazione dei figli, dunque, non significa solo pensare alle scuole o all’università, ma anche pianificare esperienze che possano arricchire il loro bagaglio personale e prepararli al meglio per il futuro. Per questo al giorno d’oggi i 53 mila euro sono un limite ampiamente superato, e spesso non si scende al di sotto dei 100 mila euro.