Premio Nobel per le Scienze Economiche a Daron Acemoglu, Simon Johnson e James A. Robinson

Tre studiosi di fama internazionale premiati per i loro contributi innovativi e trasformativi nell’ambito delle scienze economiche. 

Il Premio Nobel è uno dei riconoscimenti più prestigiosi al mondo, istituito nel 1895 per volontà di Alfred Nobel, l’inventore della dinamite. Ogni anno, i premi vengono assegnati a individui o organizzazioni che hanno compiuto scoperte, innovazioni o contributi significativi in vari campi, tra cui la fisica, la chimica, la medicina, la letteratura e la pace. Il Nobel è simbolo di eccellenza e impatto globale, e i vincitori sono selezionati con grande rigore da commissioni specializzate.

A differenza degli altri premi, il Nobel per le Scienze Economiche, formalmente noto come Premio della Banca di Svezia per le Scienze Economiche, fu istituito solo nel 1968 dalla Sveriges Riksbank, la banca centrale svedese. Pur non essendo uno dei premi originali voluti da Nobel, è diventato altrettanto prestigioso e riconosciuto a livello mondiale, celebrando i più grandi contributi allo studio e alla comprensione delle dinamiche economiche.

Il Premio per le Scienze Economiche viene assegnato per contributi che abbiano cambiato profondamente il modo di pensare l’economia e le sue implicazioni sociali, politiche e istituzionali. Viene spesso conferito a ricercatori e studiosi il cui lavoro ha prodotto innovazioni teoriche o applicazioni pratiche che hanno migliorato la comprensione dei mercati, delle politiche pubbliche o delle economie globali.

Ogni anno, l’annuncio del Nobel per l’Economia è atteso con grande interesse non solo nella comunità accademica, ma anche da decisori politici e operatori del mercato, poiché le scoperte premiate hanno spesso implicazioni concrete per la gestione dell’economia globale e nazionale.

Assegnazione del premio per le Scienze Economiche 2024

Il 14 ottobre 2024, la Royal Swedish Academy of Sciences ha annunciato l’assegnazione del prestigioso premio Sveriges Riksbank in Scienze Economiche in memoria di Alfred Nobel a tre eminenti studiosi: Daron Acemoglu e Simon Johnson dell’Istituto di tecnologia del Massachusetts, e James A. Robinson dell’Università di Chicago. Questi accademici sono stati premiati per i loro fondamentali studi sull’importanza delle istituzioni sociali e il loro impatto sulla prosperità economica di un paese. La loro ricerca ha fornito preziose intuizioni su come le differenze di ricchezza tra le nazioni siano influenzate dalle strutture istituzionali.

In particolare, il lavoro di Acemoglu, Johnson e Robinson evidenzia come le istituzioni sociali possano favorire o ostacolare la crescita economica. Le nazioni con istituzioni deboli, caratterizzate da uno stato di diritto inefficace e da sistemi che sfruttano le popolazioni, tendono a sperimentare una crescita limitata e una stagnazione economica. Al contrario, le nazioni che hanno adottato istituzioni inclusive hanno visto risultati positivi a lungo termine, dimostrando che le scelte istituzionali hanno conseguenze durature sulla prosperità economica.

Illustrazione del Premio Nobel (Depositphotos FOTO) – www.financecue.it

Implicazioni della Ricerca

La ricerca dei vincitori ha anche esaminato gli effetti della colonizzazione sulle istituzioni dei paesi interessati. Gli storici e gli economisti hanno osservato che, mentre alcuni territori colonizzati hanno subito cambiamenti drammatici nelle loro strutture istituzionali, in altri casi, i colonizzatori hanno creato sistemi politici ed economici inclusivi. Questa dinamica ha portato a risultati divergenti: in alcune ex colonie, le istituzioni inclusi hanno permesso un prospero sviluppo economico, mentre in altre, le strutture estrattive hanno continuato a generare povertà.

L’analisi suggerisce che i paesi intrappolati in sistemi di istituzioni estrattive sono destinati a rimanere stagnanti. Tuttavia, gli autori avvertono che le promesse di riforme economiche da parte di chi detiene il potere spesso non sono credibili, dato che gli attuali leader temono di perdere il controllo. Questo scenario spiega perché in alcune situazioni si verifichi una democratizzazione, spinta dalla minaccia di rivoluzioni. Quando il potere è messo in discussione, i leader possono scegliere di trasferire il potere piuttosto che affrontare la ribellione, stabilendo così nuove istituzioni più inclusive.




Published by
Mattia Paparo