La maternità surrogata diventa reato universale, approvata la legge al Senato
La data di ieri 16 ottobre 2024 ha segnato un momento cruciale nella legislazione italiana: la maternità surrogata diventa ufficialmente un reato universale. Il Senato ha approvato la legge con 84 voti a favore, 58 contrari e nessun astenuto, confermando una svolta che estende il divieto anche per coloro che fanno ricorso alla maternità surrogata all’estero. La legge, proposta per la prima volta da Giorgia Meloni nella precedente legislatura e ripresa dalla deputata FdI Carolina Varchi, modifica la legge 40 del 2004, già in vigore in Italia per vietare la gestazione per altri (GPA). La ministra per la Natalità, Eugenia Roccella, ha salutato la legge come una vittoria per i diritti umani, sottolineando il supporto di una rete mondiale di femministe che vedono nell’Italia un esempio da seguire. “Non si tratta di negare i diritti”, ha affermato, “ma di riaffermarli, rendendoli finalmente effettivi”. Il provvedimento, però, non ha mancato di sollevare polemiche all’interno delle forze politiche, specialmente tra le opposizioni, che hanno definito il disegno di legge un “assurdo giuridico”.
La maternità surrogata, cosa è
La maternità surrogata è un tema complesso che solleva molte questioni di natura etica, legale e sociale. Negli ultimi anni, è diventato un argomento di dibattito acceso in molte parti del mondo, sia per l’evoluzione delle tecniche mediche, sia per il crescente numero di coppie che scelgono questa opzione per avere figli. La pratica della maternità surrogata consiste nel coinvolgere una donna che, attraverso un accordo, porta a termine una gravidanza per conto di altri. Questa scelta può essere fatta per vari motivi, tra cui problemi di infertilità, salute o difficoltà nel portare avanti una gravidanza. In molti casi, si ricorre a questa pratica quando altre opzioni, come l’adozione o le tecniche di fecondazione assistita, non hanno avuto successo.
Esistono due tipi principali di maternità surrogata: quella tradizionale e quella gestazionale. Nella surrogata tradizionale, la madre surrogata è biologicamente legata al bambino, poiché il suo ovulo viene fecondato con il seme del padre o di un donatore. Nella maternità surrogata gestazionale, invece, l’ovulo e lo sperma provengono dai genitori intenzionati o da donatori, e la madre surrogata non ha alcun legame genetico con il bambino.
La maternità surrogata, ecco le pene previste dalla nuova legge
In Italia, la maternità surrogata è già vietata dal 2004, ma questa nuova legge estende la sua applicabilità anche all’estero. Le coppie italiane che decideranno di fare ricorso alla GPA in altri paesi rischieranno pene severe al loro ritorno in patria. Le sanzioni previste includono una reclusione da tre mesi a due anni e multe fino a un milione di euro. Il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo, ha difeso la legge affermando che essa mira a prevenire che il divieto italiano venga aggirato tramite il cosiddetto “turismo procreativo”. Romeo ha chiarito che l’obiettivo è garantire coerenza nella legislazione, impedendo che pratiche vietate in Italia siano legittimate attraverso viaggi all’estero.
Le critiche
Le opposizioni si sono espresse duramente contro la legge. La senatrice dem Susanna Camusso ha puntato il dito contro l’approccio del centrodestra, accusando la maggioranza di voler trasformare lo Stato in un “arbitro etico”, limitando le scelte riproduttive delle donne. “La destra”, ha affermato Camusso, “vuole far credere che le donne siano esseri fragili incapaci di decidere per se stesse, ma la verità è che le donne sanno bene cosa significa sfruttamento“. Per la senatrice, il provvedimento rappresenta un attacco diretto alla libertà delle donne e rischia di creare discriminazioni per i minori nati attraverso la GPA. Altre critiche sono arrivate dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Elisa Pirro, che ha duramente criticato la retorica del centrodestra. “Posso donare un rene, ma non posso prestare il mio utero?”, ha affermato, in risposta ai colleghi della maggioranza che difendevano la legge. Anche il senatore Filippo Sensi (PD) ha parlato di una legge che colpisce ingiustamente i bambini, domandandosi: “Che colpa hanno questi minori per diventare l’obiettivo principale del vostro furore legislativo?”.
Oltre alle critiche politiche, la legge è stata definita un “assurdo giuridico” da esponenti del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e da Alleanza Verdi e Sinistra. La senatrice Ilaria Cucchi ha sottolineato come l’introduzione di un reato universale vada contro il principio di colpevolezza sancito dall’articolo 27 della Costituzione italiana. “Equiparare la GPA a reati gravissimi come genocidio, terrorismo o schiavitù è un errore colossale”, ha dichiarato Cucchi, evidenziando come la gestazione per altri sia una pratica perfettamente legale in 65 paesi, inclusi 6 paesi europei.
La maggioranza esulta
Di tutt’altro avviso è stata la maggioranza di centrodestra, che ha celebrato la legge come una vittoria per i diritti umani e la dignità delle donne. La senatrice di Fratelli d’Italia Lavinia Mennuni ha dichiarato che la legge estende giustamente la punibilità di un reato anche all’estero, con l’obiettivo di combattere il fenomeno del “turismo procreativo”. Mennuni ha citato la sentenza 272 del 2017 della Corte Suprema, che definisce la maternità surrogata un’offesa intollerabile alla dignità delle donne. Secondo Mennuni, il bambino non è un oggetto di diritti altrui, ma un soggetto di diritti, e permettere la GPA significherebbe trattare i bambini come merci. “La libertà”, ha concluso, “non può significare ridurre una donna a un mero strumento per portare avanti una gravidanza a pagamento”.
Abbiamo dunque dato l’ok ad una legge che trasforma la maternità surrogata in reato universale segnando un’importante svolta nella politica italiana, ma sollevando anche profondi interrogativi etici e giuridici. Se da una parte la maggioranza sostiene di proteggere i diritti delle donne e dei bambini, dall’altra le opposizioni temono che il provvedimento possa generare nuove forme di discriminazione e limitare la libertà personale. Il dibattito sembrerebbe essere solo all’inizio quindi effettivamente tutto potrebbe ancora cambiare soprattutto perchè il vero elemento fondamentale è la tutela dei bambini che non sembra, per ora, essere stata totalmente contemplata. Staremo a vedere!