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Tasse, brutta notizia per i viaggiatori: questo mezzo costerà ancora di più | Vacanza cancellata

Viaggi

Zaini pronti per la prossima esperienza di viaggio (Pixabay Foto) - www.financecue.it

Per ridurre le emissioni di carbonio è stata pensata una tassa che verrà applicata sui viaggi effettuati con questo mezzo di trasporto. 

Ridurre le emissioni di carbonio è una delle sfide più urgenti del nostro tempo, soprattutto in alcuni settori chiave dei trasporti. C’è un comparto in particolare che è spesso al centro di dibattiti a causa del suo impatto significativo sull’ambiente. Gli sforzi per trovare soluzioni che possano bilanciare la necessità di spostarsi con l’urgenza di contenere l’inquinamento sono molteplici e spesso controversi. Tuttavia, l’obiettivo di trasformare il modo in cui ci muoviamo rimane una priorità per molti governi e organizzazioni internazionali.

Uno degli strumenti più discussi riguarda la possibilità di tassare i viaggi, soprattutto quelli effettuati con maggiore frequenza. L’idea alla base di questa strategia è che chi viaggia di più con questi mezzi dovrebbe contribuire in misura maggiore ai costi ambientali legati alle emissioni. Si parla, infatti, di una tassa progressiva, che potrebbe colpire soprattutto chi li utilizza più volte all’anno, nel tentativo di ridurre i viaggi considerati non essenziali.

È interessante notare come, in molti casi, le abitudini di viaggio siano strettamente legate al reddito e alle possibilità economiche. Le famiglie con redditi più elevati tendono a viaggiare con maggiore frequenza, contribuendo così in misura maggiore all’inquinamento globale. Questo ha portato alcuni esperti a sostenere che una tassa che penalizzi chi viaggia spesso con questo mezzo potrebbe anche avere un impatto sul fronte della giustizia sociale, riequilibrando i costi in base a chi inquina di più.

Nonostante queste riflessioni, la proposta di una tassa non è priva di criticità. Alcuni mettono in dubbio l’efficacia di tale misura e sottolineano che, per funzionare davvero, questa dovrebbe essere adottata a livello internazionale, un traguardo non facile da raggiungere. L’implementazione di tali politiche potrebbe incontrare ostacoli sia burocratici che politici, rallentando così il processo di cambiamento.

Un’analisi per ridurre le emissioni

Secondo un recente rapporto condotto dalla New Economics Foundation (NEF), l’introduzione di una tassa progressiva sui voli per i viaggiatori frequenti potrebbe rappresentare una soluzione praticabile per ridurre le emissioni del settore aereo del 21%. Questa tassa, pensata per scoraggiare i voli eccessivi, si applica in modo progressivo: il primo volo di andata e ritorno di ogni anno resterebbe esente da sovrattasse, mentre ogni viaggio successivo vedrebbe un aumento progressivo dell’importo da pagare.

L’obiettivo della proposta non è solo quello di ridurre i voli inutili, ma anche di redistribuire il gettito ottenuto dalla tassa verso investimenti in trasporti più ecologici, come i treni. Questa scelta permetterebbe di offrire alternative sostenibili ai viaggi aerei, incentivando così il passaggio a mezzi meno inquinanti.

Aereo in fase di atterraggio (Depositphotos)
Aereo in fase di atterraggio (Depositphotos) www.financecue.it

Chi verrebbe colpito dalla nuova tassa

Uno degli aspetti più interessanti del rapporto riguarda il profilo dei viaggiatori che sarebbero più impattati dalla tassa. Dall’analisi emerge che la misura colpirebbe principalmente le fasce più abbienti, dato che solo una minoranza della popolazione vola frequentemente.

Infatti, solo il 15% delle famiglie con un reddito inferiore a 20.000 euro annui vola abbastanza da essere soggetta a questa tassa, mentre la percentuale sale al 63% per chi guadagna fino a 100.000 euro. In sintesi, la tassa sui voli frequenti non solo mira a ridurre le emissioni, ma intende anche equilibrare i costi tra chi effettivamente contribuisce maggiormente all’inquinamento del pianeta.