I nuovi BRICS si riuniscono a Kazan e puntano a ridefinire l’equilibrio economico globale sfidando l’influenza dei mercati occidentali.
Al recente vertice dei Brics a Kazan, la Russia ha radunato le economie emergenti per creare un blocco con cui confrontarsi in modo deciso con i mercati occidentali. In quest’alleanza, che vede come protagonisti Cina, India e nuovi membri come Iran e Arabia Saudita, il piano è ambizioso: costruire un fronte economico e finanziario capace di ridefinire gli equilibri globali. L’idea russa è quella di spingere per un sistema economico in cui queste nazioni possano contare su un’autonomia finanziaria effettiva, senza la necessità di dipendere dai sistemi occidentali.
Mosca mira a un mondo multipolare, in grado di resistere alle pressioni economiche e alle sanzioni. E non è un caso che Kazan, simbolo della resilienza russa, sia stata scelta per ospitare questo summit: 36 delegazioni hanno partecipato a quella che è stata vista come una risposta all’isolamento tentato da Stati Uniti ed Europa. La Russia lavora così a un legame più stretto con i partner Brics, puntando a un sistema di alleanze sempre più coeso e strategico.
Cina e India giocano un ruolo cruciale. Da un lato, Xi Jinping condivide con Putin la visione di un sistema globale che dia più spazio ai paesi in via di sviluppo. Dall’altro, Narendra Modi cerca di mantenere l’equilibrio: sostenendo l’alleanza storica con la Russia, Modi deve però gestire le tensioni con la Cina, promuovendo comunque il dialogo tra i Brics. Brasile, Emirati Arabi, Iran e Arabia Saudita completano il quadro di un’alleanza decisa a guadagnare peso sulla scena internazionale.
Oltre all’economia, Kazan è stata teatro di un confronto politico: i leader dei Brics hanno espresso le loro opinioni sulle tensioni internazionali. Xi Jinping ha ribadito l’importanza della stabilità globale, con toni cauti sulla questione ucraina, un tema su cui anche l’India è stata invitata a esporsi. Modi, però, ha preferito una linea diplomatica, evitando di criticare la Russia e preservando i legami storici tra Nuova Delhi e Mosca.
Tra le proposte concrete emerse al vertice spicca l’idea di una piattaforma di investimenti per scambi economici liberi da sistemi occidentali come lo Swift. Un’altra proposta innovativa è quella di una borsa alimentare tra i paesi membri: scambiando prodotti come il grano, l’alleanza mira a garantire sicurezza alimentare per tutti, al riparo dalle variazioni dei prezzi sui mercati tradizionali.
Questo sarebbe solo l’inizio: l’obiettivo è estendere il modello a risorse come petrolio e gas. Mosca spera che questa rete renda i Brics più indipendenti dalle fluttuazioni imposte dai mercati occidentali e dalle loro regolamentazioni, costruendo un’alternativa economica concreta.
Per la prima volta, l’Iran ha partecipato al vertice come membro ufficiale, schierandosi accanto a Russia e Cina in una posizione anti-occidentale e mirando a rafforzare il proprio ruolo in Medio Oriente. Intanto, il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, ha ricordato ai Brics l’importanza di sostenere la pace, segnalando i conflitti in Ucraina e Gaza come minacce alla stabilità globale.
L’invito al summit del segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, ha fatto discutere in Occidente, interpretato come una legittimazione indiretta alla Russia. Nel frattempo, Mosca guarda all’espansione del gruppo, e non è esclusa l’adesione della Turchia. La presenza di Erdogan a Kazan riflette il crescente interesse per un blocco capace di riscrivere le regole del sistema globale, proponendo una vera alternativa alla leadership occidentale.