Debiti, ottima notizia per gli italiani: dal 2025 queste cartelle non vanno più pagate | La scadenza è in arrivo
Dal 2025 entrerà in vigore una nuova misura che cancellerà alcuni debiti. Sarà un sollievo per molti italiani!
Tutti noi, almeno una volta nella vita, ci siamo trovati a fare i conti con un debito. Ci permettono di accedere a beni e servizi che non potremmo permetterci subito.
Nel passato, i debiti erano già una realtà, soprattutto nelle società commerciali, dove venivano utilizzati per scambiare beni e servizi. Oggi, come allora, è fondamentale imparare a gestire i debiti in modo responsabile.
Esistono diversi tipi di debiti, ognuno con le sue regole e caratteristiche: prestiti personali, debiti aziendali, debiti pubblici. Ogni tipo ha le sue scadenze, i suoi interessi e le sue modalità di pagamento.
La cosa più importante è mantenere un equilibrio tra entrate e spese, fare attenzione alle scadenze e non perdere di vista il valore dei propri impegni finanziari.
Addio alle cartelle vecchie
Il Governo ha deciso di cambiare le regole del gioco per la riscossione dei debiti. A partire dal 2025, le cartelle esattoriali che non vengono pagate entro cinque anni dalla loro emissione saranno automaticamente cancellate. Questa novità, inclusa in un decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l’11 marzo, punta a rendere il sistema di riscossione più efficiente e giusto per i contribuenti.
L’obiettivo è semplificare le procedure ed evitare che le cartelle rimangano in sospeso per anni, creando un carico burocratico e un’incertezza per i cittadini. È importante ricordare, però, che il discarico automatico non cancella il debito: l’ente creditore può comunque cercare di recuperare il credito in futuro, se emergono nuovi elementi che lo permettono.
Procedure del nuovo sistema di riscossione
Il decreto, oltre a prevedere la cancellazione automatica delle cartelle esattoriali non pagate entro cinque anni, introduce anche un sistema di controlli più rigorosi sulle attività di recupero dei crediti. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’ente creditore avranno un ruolo chiave in questo processo, con la possibilità per quest’ultimo di contestare eventuali errori dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) riguardo alla prescrizione o alla decadenza del credito. In caso di contestazione, l’AdER può risolvere la questione in modo agevolato, pagando un importo ridotto rispetto al credito originario. Se la controversia non trova soluzione in questa fase o non si ricorre alla Corte dei Conti, l’agente è tenuto a versare un terzo del credito.
Un’altra novità importante riguarda la responsabilità amministrativa e contabile dell’AdER, che sarà limitata ai soli casi di dolo o colpa grave, riducendo così il rischio di sanzioni per errori non intenzionali. Il decreto prevede inoltre la possibilità di estendere fino a 120 il numero massimo di rate per la rateizzazione dei debiti fiscali, in caso di comprovate difficoltà economiche. Infine, le procedure di riscossione saranno semplificate, con l’obiettivo di migliorare l’erogazione dei rimborsi fiscali, anche in presenza di debiti a carico dei beneficiari.