Quanto costa in Italia avere figli? Ecco la stima sui costi dell’istruzione e il confronto rispetto al passato.
Il costo di crescere e educare i figli continua a essere un tema cruciale per le famiglie italiane, con aumenti significativi che preoccupano genitori e istituzioni. Il crescente peso dell’istruzione sui bilanci familiari è stato monitorato dalla società di consulenza finanziaria Moneyfarm, che ha analizzato i costi di circa 160 attività educative. I risultati mostrano un incremento del 4% rispetto all’anno precedente, con costi particolarmente elevati per l’istruzione privata, scolastica e universitaria. Questo trend, già osservato da Federconsumatori, rende la gestione economica dell’educazione sempre più complessa per molte famiglie.
Secondo Moneyfarm, educare un figlio in Italia nel 2024 può costare mediamente 140.500 euro. Questo valore rappresenta il costo totale dall’asilo nido fino all’università e riflette un aumento del 4% rispetto al 2023, con un incremento ancora più marcato rispetto al 2022, pari al 9,7%. Questo significa che una famiglia si trova a sborsare, in media, 10.600 euro in più rispetto a due anni fa, una cifra che si traduce in circa 500 euro di extra ogni anno per un arco di vent’anni.
I costi non riguardano solo le spese scolastiche dirette ma anche le attività extracurriculari, lo studio delle lingue straniere e le spese per dispositivi elettronici, ormai indispensabili per l’educazione moderna. Nonostante gli sforzi di contenimento delle spese, i rincari toccano tutti i livelli di istruzione, rendendo sempre più gravoso il cammino educativo.
Moneyfarm ha individuato quattro principali percorsi educativi che mostrano come la formazione dei figli possa incidere diversamente sul bilancio familiare, a seconda delle scelte fatte in termini di tipo di istruzione e attività extracurriculari.
Percorso Standard (57.000 euro): Questo percorso prevede un’istruzione pubblica dall’asilo nido fino alle scuole superiori, con un ciclo di cinque anni di università pubblica. Include anche attività extracurriculari di base come lezioni di inglese e iscrizioni in palestra. I costi sono relativamente contenuti, ma l’università rappresenta comunque una voce significativa, soprattutto per chi sceglie di studiare fuori sede. Il costo complessivo stimato è di 57.000 euro.
Percorso STEM (105.000 euro): Pensato per chi intende investire nelle discipline tecnico-scientifiche, questo percorso aggiunge ai costi del percorso standard una serie di corsi di informatica e coding, tra cui un programma avanzato con Minecraft e un corso di intelligenza artificiale e machine learning, stimato intorno agli 800 euro. L’università, anche in questo caso, rappresenta la parte più rilevante della spesa, con un costo complessivo che raggiunge i 105.000 euro.
Percorso New Age (176.000 euro): Basato su un’educazione esperienziale, tipica dei metodi Steiner, Montessori o Reggio Emilia, questo percorso privilegia scuole dell’infanzia private e prosegue con l’istruzione pubblica per elementari e superiori. Include un forte investimento nelle lingue straniere e nelle attività extracurriculari. Il costo totale sale a 176.000 euro, soprattutto a causa delle spese per le scuole dell’infanzia private e le numerose attività extra-scolastiche.
Percorso Extra Lusso (750.000 euro): Il più costoso dei percorsi educativi, riservato a chi sceglie scuole private internazionali e un numero elevato di attività extracurriculari. Questo percorso comprende corsi di lingue al British Council, un intero anno scolastico all’estero e un’università privata all’estero, in atenei prestigiosi come quelli di Londra o degli Stati Uniti. Il costo complessivo è di 750.000 euro, rendendolo inaccessibile alla maggior parte delle famiglie.
Gli aumenti dei costi dell’istruzione non si limitano solo al confronto annuale. Negli ultimi due anni, le famiglie hanno dovuto affrontare un aumento medio di 1.470 euro per il percorso standard, 4.681 euro per il percorso STEM, 6.738 euro per il percorso New Age e ben 15.660 euro per chi ha scelto il percorso extra lusso. Questi aumenti riguardano principalmente le scuole dell’infanzia, che hanno registrato un incremento del 5,9%, e le scuole superiori, con un aumento del 4,3%.
La Federconsumatori ha confermato questi dati, segnalando che l’acquisto di libri di testo, zaini e materiale scolastico ha contribuito all’aumento dei costi complessivi per il rientro a scuola, con rincari che superano il 6% rispetto all’anno scorso.