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Tasse, nuova stangata in arrivo: chi risparmia in questo modo dovrà sborsare un sacco di soldi | Tutto è già deciso

Ragazzo che calcola le tasse per verificare che siano corrette

Controllo corretteza importo tasse (Depositphotos foto) - financecue.it

Se stai risparmiando, forse non è proprio una buona notizia. Sta arrivando una nuova tassa che ti farà spendere parecchio.

Le tasse sono uno strumento fondamentale per finanziare i servizi pubblici, come la sanità, l’istruzione e le infrastrutture, e contribuiscono al benessere sociale.

Tuttavia, è importante garantire che il sistema fiscale sia equo e sostenibile, evitando di penalizzare eccessivamente le fasce più deboli della popolazione.

L’origine delle tasse risale alle antiche civiltà, dove i sovrani prelevavano tributi dai sudditi per sostenere guerre e opere pubbliche. Con l’avvento dello Stato moderno, la tassazione si è evoluta, adattandosi alle esigenze crescenti della società.

Oggi, i sistemi fiscali sono complessi e differiscono da paese a paese. È fondamentale che il governo lavori per rendere il sistema più trasparente e comprensibile, garantendo che le tasse siano utilizzate in modo efficiente ed equo per il bene comune.

L’aumento delle tasse

Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha annunciato un possibile aumento dell’aliquota fiscale sulle plusvalenze generate da asset come i Bitcoin, portandola dal 26% attuale al 42% a partire dal 2025. Questo cambiamento, se confermato, potrebbe avere un impatto significativo sul mercato, con il rischio di una fuga di capitali e una riduzione della fiducia negli investimenti crypto.

Attualmente, le imposte sulle criptovalute sono applicate solo ai guadagni superiori ai 2.000 euro, con scadenza di pagamento fissata al 30 giugno di ogni anno. Il timore è che una tassazione così alta possa penalizzare gli investitori italiani e provocare un flusso di capitali verso altri paesi con regimi fiscali più favorevoli.

Criptovalute
Cripto, tasse in arrivo (Pixabay FOTO) – www.financecue.it

Le reazioni del mercato

Federico Ametrano, CEO di CheckSig, ha espresso forti critiche, definendo l’aliquota al 42% iniqua e potenzialmente incostituzionale. Secondo lui, questa tassazione potrebbe discriminare gli investitori in Bitcoin rispetto a quelli che operano con strumenti simili, come ETF e ETC legati alle criptovalute. Inoltre, teme che possa spingere molti a trasferire i propri capitali all’estero, creando gravi distorsioni nel mercato italiano.

È importante ricordare che l’aumento della tassazione non è ancora una certezza. La decisione finale arriverà solo con l’approvazione della legge di Bilancio 2025. Fino ad allora, il destino fiscale delle criptovalute in Italia rimane incerto. Il dibattito è destinato a proseguire e gli investitori attendono ulteriori chiarimenti e conferme. Le prospettive per il 2024 indicano già un possibile tentativo di realizzare i guadagni prima che la nuova aliquota entri in vigore.