E’ in atto una nuova manovra che mira a combattere l’evasione fiscale.
La nuova manovra fiscale italiana mira a rendere il sistema fiscale più trasparente, puntando tutto su controlli più moderni e pagamenti tracciabili. La sfida secondo il governo è chiara: ridurre l’uso del contante, soprattutto in alcune categorie di spese, e promuovere i pagamenti elettronici. L’obiettivo è avere una panoramica più completa sui flussi di denaro e una gestione fiscale che possa portare nuovi fondi allo Stato.
Questo cambiamento interessa principalmente imprese e professionisti, per cui vengono introdotti nuovi criteri di deducibilità delle spese aziendali. Ora, per poter scaricare certi costi – come quelli di rappresentanza, viaggi o ristorazione – sarà necessario usare bonifici o pagamenti con POS. Ridurre il contante nelle spese aziendali è un passo deciso verso una trasparenza maggiore, soprattutto nei settori dove è più frequente l’uso di moneta fisica, e aiuterà il fisco a garantire un monitoraggio più accurato.
Queste misure non sono solo un modo per recuperare fondi persi nell’evasione: il governo stima che possano portare entrate aggiuntive fino a 1,2 miliardi di euro entro il 2027. Ma c’è anche l’idea di semplificare i controlli, rendendo le regole chiare e i pagamenti sempre più trasparenti. Si cerca, infatti, di costruire un sistema fiscale meno opaco, dove il monitoraggio delle transazioni riduca le possibilità di evasione.
Un ulteriore obiettivo è allinearsi agli standard europei e alle direttive internazionali in tema di tracciabilità. Grazie a norme più semplici e all’incremento dei controlli, il governo punta a migliorare il livello di compliance fiscale, con una visione a lungo termine verso una gestione sempre più efficiente e meno burocratica.
Insieme alle norme sui pagamenti tracciabili, la manovra introduce cambiamenti nella tassazione sulle criptovalute. L’aliquota sale dal 26% al 42%, con una stima di entrate aggiuntive di 17 milioni di euro. Oltre alla tassazione, c’è anche una soglia di esenzione fino a 2.000 euro, rendendo chiaro l’intento di regolamentare anche il mercato delle criptovalute, ormai considerato un settore rilevante nel panorama fiscale.
In parallelo, la web tax sarà ampliata per includere una gamma maggiore di attività digitali, come i servizi di e-commerce e i servizi transnazionali. L’incremento previsto di 52 milioni di euro all’anno va a compensare un settore meno vincolato rispetto ad altri, assicurando una maggiore giustizia fiscale anche nel mondo delle piattaforme online.
Oltre a queste misure, la manovra prevede l’integrazione di banche dati fiscali per una condivisione più efficiente delle informazioni tra gli enti. Il supporto dell’intelligenza artificiale aiuterà a identificare discrepanze nei dati fiscali dei contribuenti, garantendo così controlli più accurati.
Con l’introduzione di questi strumenti digitali, l’Italia cerca di rafforzare i controlli e di scoraggiare pratiche illecite, puntando su un sistema fiscale sempre più efficiente e conforme agli standard europei.