Elettrodomestici, occhio ai furbetti: in negozio questo dettaglio non te lo dicono mai | La spesa raddoppia
Presta sempre attenzione prima di comprare un elettrodomestico, potresti pentirtene amaramente se ti sfugge questo dettaglio.
Comprare un elettrodomestico nuovo può sembrare una passeggiata, ma a volte nasconde più insidie di quanto si pensi. Vai in negozio, ti guardi intorno, leggi qualche etichetta, e sembra tutto semplice. Ma è davvero così? Per tanti, scegliere un prodotto non è solo una questione di prezzo o funzionalità; c’è quel dettaglio delle etichette che può fare la differenza tra un buon affare e… beh, una piccola fregatura.
I costi degli elettrodomestici sono una faccenda seria, soprattutto se poi incidono sulla bolletta! Quante volte abbiamo pensato: “Sì, spendo qualcosa in più, ma almeno risparmio in elettricità”? Però, ammettiamolo, non è sempre facile capire subito se quello che compriamo è davvero “efficiente” o solo pubblicizzato bene.
C’è poi quel dettaglio, il vero tallone d’Achille di molti acquirenti: le famose etichette energetiche. E sì, perché a volte le classificazioni che troviamo sugli elettrodomestici non sono proprio aggiornate o addirittura… superate! Quanti si mettono davvero a studiare a fondo le etichette per capire se sono vecchie o nuove?
Scegliere in maniera consapevole diventa quindi complicato. Molti si fidano dell’etichetta in bella vista sul prodotto, ma non sempre sanno che ci sono state modifiche recenti nelle classificazioni energetiche. Una lavatrice o un frigorifero con una bella “A” non è detto che sia davvero un affare, se non rispetta le più recenti normative.
Una storia di etichette che cambiano spesso
Le prime etichette energetiche risalgono al lontano 1995, quando la Comunità Europea introdusse la scala dalla A alla D per aiutare i consumatori a scegliere elettrodomestici meno “affamati” di elettricità. Poi, con l’arrivo di modelli sempre più avanzati, si è iniziato ad aggiungere i famosi simboli “+”, arrivando fino a “A+++”. In pratica si voleva distinguere tra le diverse classi A, ma il risultato è stato piuttosto caotico, tanto che molti consumatori non capivano più la differenza tra A+ e A++. Morale della favola: si è deciso di cambiare di nuovo!
Dal 2021, quindi, si è passati a una nuova scala: dalla A (verde brillante, efficienza top) alla G (rossa, quindi… consumi da “mostro elettrico”). Un bel reset che, almeno in teoria, rende tutto più chiaro e aiuta noi consumatori a capire meglio cosa stiamo comprando. Così, per intenderci, sappiamo subito che una “B” di oggi è molto diversa da quella di ieri!
Cosa c’è da sapere per non cadere in trappola
A partire dal 2024, poi, le classi più basse – tipo la F e la G – spariranno dal mercato, obbligando i produttori a stare al passo con le nuove regolamentazioni. Nelle nuove etichette, tra l’altro, trovi anche dettagli interessanti: il consumo energetico annuo, calcolato in kWh, e pure il consumo su base di 1.000 ore o 100 cicli, che danno un’idea più precisa di cosa aspettarsi in bolletta.
Ah, e c’è pure un codice QR che ti porta a ulteriori dettagli online, così da avere tutte le info a portata di smartphone. Alla fine, conoscere le nuove etichette energetiche è il primo passo per non cadere in trappola. Così possiamo evitare sorprese con dispositivi che sembrano efficienti, ma che si rivelano un po’ troppo “golosi” di energia.