Donald Trump è stato rieletto Presindente degli Stati Uniti d’America. Ma quale impatto avrà questa rielezione sull’economia globale?
Con la recente vittoria di Donald Trump alla presidenza dell’America un ampio dibattito si è riacceso su quanto e su come questa vittoria influenzerà non solo l’economia americana ma anche quella globale. Sono tanti i settori che Donald Trump potrebbe toccare a partire dal commercio internazionale fino ad arrivare alle tasse e all’immigrazione.
Trump, durante la campagna elettorale, ha decantato la sua volontà di apportare un significativo taglio delle tasse aumentando le tariffe sulle importazioni.
Ovviamente non mancano analisi economiche che mostrano tutti i vari scenari. Vi sono esperti che vedono nella vittoria di Donald Trump una possibilità di rilancio dell’economia mentre altri temono effetti negativi soprattutto sul ceto medio. Altro elemento fondamentale di tali analisi è l’inflazione, argomento sul quale Trump si è battuto molto durante la campagna elettorale.
Le sue promesse di ridurre l’inflazione e migliorare il tenore di vita degli americani attraggono molti elettori, stanchi dell’erosione del loro potere d’acquisto. Tuttavia, c’è chi teme che alcune misure possano avere un effetto inflazionistico, a partire dall’imposizione di nuove tariffe sulle merci estere. I consumatori, in questo contesto, potrebbero essere i primi a risentire degli aumenti di prezzo.
Trump ha già mostrato una certa inclinazione verso l’utilizzo di dazi doganali per difendere i produttori statunitensi nel corso del suo primo mandato presidenziale; alcune di tali politiche hanno causato tensioni internazionalii e controversie con storici partner commerciali come la Cina e l’Unione Europea. Secondo alcuni economisti un ritorno a tali misure potrebbe pregiudicare le esportazioni americane, determinando un aumento dei prezzi dei beni di consumo e riducendo il potere d’acquisto delle famiglie. Le proiezioni suggeriscono che ciò potrebbe anche comportare un aumento del tasso di inflazione nel lungo periodo comportando un impatto sfavorevole sulla crescita economica complessiva del paese.
Un elemento chiave della strategia economica di Trump è la riduzione delle imposte per le aziende e per i cittadini. Mentre questa politica potrebbe incoraggiare gli investimenti e la crescita economica da un lato, alcuni esperti esprimono preoccupazioni riguardanti il potenziale impatto negativo sul bilancio federale e su un possibile aumento del debito pubblico. La questione fiscale è delicata: equilibrare gli incentivi economici e la sostenibilità finanziaria rappresentano una sfida articolata. La ripresa economica promessa da Trump potrebbe essere supportata anche attraverso la deregulation, volta ad aumentare la competitività delle aziende.
Il tema dell’ immigrazione è uno dei punti salienti nel programma di Trump; egli promette un controllo più stretto dei confini e politiche più rigide. Una diminuzione netta dei flussi potrebbe avere effetti immediati sul mercato del lavoro in quanto potrebbe portare ad una riduzione di manodopera e ciò potenzialmente spingerà al rialzo i salari su alcuni settori.
Sebbene le politiche restrittive possano essere considerate come un modo per salvaguardare i posti di lavoro degli statunitensi, il rischio di un rallentamento della crescita economica è palese anche perchè la spesa dei migranti ha un impatto significativo sull’economia locale. Dunque è quindi fondamentale valutare attentamente qualsiasi decisione riguardante questo aspetto.