La Lega punta sulla Rottamazione quinquies: una nuova misura per alleggerire i debiti fiscali. Ecco come funzionerà.
C’è aria di una nuova rottamazione per i contribuenti che cercano la pace fiscale. La proposta arriva dalla Lega, che starebbe pensando a una Rottamazione quinques.
Stando quanto riportato da Adnkronos, il Governo vorrebbe incassare quanto non è arrivato dall’ultima rottamazione, per un valore di 100 milioni di euro. In più, il nuovo emendamento, se approvato, va ad aiutare i contribuenti che non sono riusciti a completare le rate della rottamazione precedente.
Chi ha aderito alla rottamazione quarter e non ha completato il pagamento rischia di ricevere dei pignoramenti anche sul conto corrente, secondo quanto è reso noto dall’Associazione Nazionale Dottori Commercialisti e riportato dall’agenzia di stampa. Al momento si parla solo di indiscrezioni su come funzionerà la nuova rottamazione, la quinta.
I contribuenti che non hanno pagato tra il 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 potranno aggiungere anche i pagamenti non versati fino al 31 dicembre 2024 e chiedere una rottamazione. Chi ha già fatto la rottamazione quarter, ma non l’ha completata, può chiedere la riapertura della rottamazione quarter per il periodo non pagato ed eventualmente l’apertura della rottamazione quinques per la parte mancante.
I contribuenti interessati si ritroverebbero a pagare un forfait del 5% del totale dovuto. La parte che manca si può pagare in un’unica soluzione entro il 31 luglio 2025 o in 18 rate. Se si prende questa seconda decisione, il totale delle rate avrà degli interessi pari al 2% del totale. Le tasse che si potranno pagare saranno: Irpef, Iva, imposta di registro, multe, bollo auto, tributi locali, ecc.
Al contribuente la procedura conviene per tre motivi: non si pagano gli interessi di mora (perché vengono annullati), la posizione si sana (quindi lo Stato non chiede più nulla sui debiti precedenti) e non arrivano interventi di pignoramento finché non scadono i termini per il completamento del pagamento delle rate (o il 31 luglio 2025 per chi ha scelto di pagare in un’unica soluzione). Secondo i conteggi riportati dall’Associazione Nazionale Dottori Commercialisti, i contribuenti potrebbero ritrovarsi a pagare un diciottesimo rispetto alle precedenti rilevazioni.
In più, lo Stato ha messo a disposizione anche altri strumenti per consentire il pagamento delle tasse in ritardo. Esempi in tal senso sono il concordato e le forme di ravvedimento precedenti all’invio delle cartelle. Stando a quanto riportato da Adnkronos, ci sarebbero 1247 miliardi di cartelle di tasse, multe e contributi non pagati, senza contare l’evasione fiscale in Italia. L’ultima rottamazione proposta si chiama quinques proprio perché è la quinta volta che si procede con questa formula negli ultimi 8 anni.
Secondo l’Unione giovani dottori commercialisti, il ripetersi dell’iniziativa porterebbe il contribuente a pensare che se non fa in tempo con la rottamazione può contare sempre su quella successiva. Così ci sarebbe una situazione favorevole per chi non ha pagato senza ritrovarsi mai a pagare gli interessi di mora per i ritardi. Se da un lato questo aiuta le persone che sono davvero in difficoltà, potrebbe diventare anche occasione per non pagare le tasse finché c’è la possibilità di rottamarle all’ultimo minuto.