Fisco, partono i controlli su tutte le transazioni: se nel tuo conto compare questa voce dovresti preoccuparti
Il Fisco si è dotato di un nuovo strumento di controllo, e d’ora in poi dovrai fare ancor più attenzione per non finirne nel mirino.
Negli ultimi anni, la tecnologia ha fatto passi da gigante, cambiando faccia a un sacco di cose, incluso il mondo della fiscalità. Quello che un tempo era un lavoro quasi “artigianale”, fatto di carte e verifiche manuali, oggi è sempre più affidato a strumenti avanzati e digitalizzati. Il risultato? Controlli più rapidi, precisi e, diciamocelo, anche più invadenti.
Non c’è da stupirsi se i governi, in tutto il mondo, stanno investendo in queste soluzioni per migliorare la lotta all’evasione fiscale. E la digitalizzazione, che all’inizio sembrava pensata per semplificare la vita ai contribuenti, ora sembra avere un doppio fine. Da un lato ti facilita, certo, ma dall’altro monitora ogni movimento, ogni spesa, ogni centesimo che esce o entra nel tuo conto.
La vera svolta è che non si tratta solo di “stanare” i grandi evasori: pure un piccolo errore, magari un calcolo sbagliato o una dimenticanza, può far scattare l’allarme. Il problema è che la gente non sa sempre come funzionano questi controlli e rischia di sottovalutare certe attenzioni che dovrebbero avere, anche in buona fede.
E poi c’è il tema della privacy, che non va ignorato. Con tutti questi dati che vengono incrociati, analizzati e controllati, molti si chiedono fino a che punto siamo davvero “al sicuro”. Insomma, viene da chiedersi: dove finisce il controllo giusto e dove inizia l’eccesso?
I nuovi strumenti del Fisco: tecnologia e intelligenza artificiale
La novità più importante è l’arrivo di un algoritmo super avanzato, che il Fisco ha iniziato a utilizzare grazie al D.Lgs. n. 13/2024. Questo sistema, alimentato da intelligenza artificiale, permette di passare al setaccio le dichiarazioni fiscali, individuando in modo automatico tutte quelle che presentano anomalie o segnali di rischio.
Ma come funziona? Beh, in pratica il sistema incrocia dati, verifica eventuali discrepanze tra i redditi dichiarati e le spese effettuate, e si concentra su determinati settori che storicamente hanno un’alta probabilità di evasione. È come se avesse un “radar” sempre acceso, capace di trovare anomalie dove prima magari si sarebbe passati sopra.
Chi potrebbe finire sotto la lente del Fisco?
Tra i più a rischio ci sono sicuramente i lavoratori autonomi e i professionisti, soprattutto quelli che non riescono a tenere una contabilità precisa o che dichiarano spese troppo alte rispetto ai loro guadagni. Poi ci sono le aziende, soprattutto quelle attive in settori come il commercio, il turismo o i servizi, che da sempre sono più sorvegliati per via del rischio evasione.
Attenzione anche alle dichiarazioni con errori o dati incongruenti. Una semplice svista nei numeri o un’informazione che non combacia con i dati bancari può bastare per finire nel mirino del sistema. Insomma, mai come ora è fondamentale essere meticolosi e non lasciare nulla al caso. Anche un dettaglio banale potrebbe attirare l’occhio attento di questi nuovi controlli automatizzati.