Assegno di Inclusione “troncato”, dal 2025 non basterà per tutti: brutta sorpresa per chi lo richiede
Regole riviste e durata limitata: il sostegno economico potrebbe riservare nuove difficoltà per chi lo utilizza dal 2025
L’idea di garantire un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà è sempre al centro dell’attenzione quando si parla di politiche sociali. L’Assegno di Inclusione è nato proprio con questo scopo: sostenere chi non ce la fa, offrendo un supporto economico che accompagni verso una maggiore autonomia.
L’obiettivo è aiutare le persone a ripartire, ma le regole introdotte, con tutti i loro limiti temporali e tecnici, stanno generando dubbi. Per tante famiglie, l’incertezza sul futuro della misura è una preoccupazione che si somma alle difficoltà quotidiane.
Le modifiche al welfare sono sempre un argomento delicato. Si cerca di bilanciare le esigenze dei cittadini con quelle dello Stato, ma il rischio è che qualcuno resti escluso. Con l’Assegno di Inclusione, la durata limitata e i criteri sempre più stringenti fanno pensare che non tutti potranno usufruirne per il tempo necessario.
Ora che ci si avvicina al 2025, il dibattito è destinato a intensificarsi. Le famiglie che si affidano a questo strumento si chiedono già come affrontare i cambiamenti previsti. E non si tratta solo di rispettare norme più rigide, ma di fare i conti con un sistema che, in molti casi, sembra progettato per ridurre gradualmente il supporto offerto.
Cambiamenti che complicano la situazione
L’Assegno di Inclusione non è eterno, e questo è chiaro fin dall’inizio. Ma dal prossimo anno entra in gioco una regola che, per molti, sarà un problema in più. Dopo i primi 18 mesi consecutivi di sostegno, è prevista una pausa obbligatoria di un mese. Solo dopo questa interruzione sarà possibile fare una nuova richiesta per riprendere i pagamenti.
A prima vista, può sembrare una piccola formalità burocratica. In realtà, questa sospensione avrà un impatto pratico importante. Per chi vive con margini economici ridotti, anche un solo mese senza aiuto può significare difficoltà serie. Eppure, la normativa non lascia spazio a eccezioni: un mese di stop è obbligatorio tra un periodo e l’altro.
Dal 2025, una mensilità in meno per tutti
La vera novità arriva però dopo il primo rinnovo. Le regole cambiano e il beneficio si riduce: l’Assegno di Inclusione sarà erogato solo per 12 mesi consecutivi, seguiti sempre da un mese di sospensione. In pratica, ogni anno chi riceve il sussidio potrà contare su 11 mensilità anziché 12.
Questo meccanismo, stabilito dal decreto n. 48 del 2023, entrerà a pieno regime già dal 2025. Molte famiglie, che hanno cominciato a ricevere l’Assegno nel 2024, si troveranno presto con una mensilità in meno. Per chi già fatica a far quadrare i conti, sarà una sfida in più da affrontare.