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Bollette e tasse, se le trovi con questa data non devi più pagare: buttale tutte e fai finalmente spazio

calcolo di bollette

Bollette (Depositphotos Foto) - www.financecue.it

Bollette e cartelle con questa specifica data possono essere eliminate: scopri come liberarti per sempre dei vecchi pagamenti e fare ordine.

Ma quante volte ti sei trovato davanti a un cassetto pieno di carta accumulata negli anni? Bollette, ricevute, fatture… roba che a volte neanche sai perché è ancora lì. Però buttarle tutte in blocco fa paura: “E se poi servono?” ti dici. In realtà, sapere quali documenti conservare e per quanto tempo può davvero semplificarti la vita, risparmiandoti inutili grattacapi e un po’ di polvere in meno.

Le bollette, ammettiamolo, sono tra i “pezzi di carta” più invadenti. Una dopo l’altra si accumulano fino a formare una pila degna di una biblioteca. Ma quanto tempo dobbiamo tenerle davvero? Beh, c’è una buona notizia: la legge ci dà una mano, e conoscere i tempi giusti per archiviarle o liberarcene è il primo passo per evitare di trasformare casa tua in un archivio.

Organizzare questi documenti, però, non significa solo metterli in ordine. Bisogna sapere cosa conta e cosa no. E qui entrano in gioco alcune regole precise, legate alla prescrizione. Sì, proprio come accade per i reati, anche le bollette “scadono”, nel senso che, dopo un certo periodo, nessuno può più chiederti di pagarle (sempre che siano state pagate, ovviamente).

Occhio però: sapere quando scatta questa prescrizione è fondamentale. Ogni tipo di bolletta o cartella ha il suo termine, e conoscere queste differenze ti permette di fare finalmente ordine senza rischiare. Ti immagini quanto spazio si libera?

Quanto tenere le bollette prima di liberartene

La legge italiana è chiara su questo punto: ogni bolletta ha il suo “tempo di vita“. Prendiamo quelle della luce e del gas: per le più recenti (emesse dopo il 2018 per la luce e dopo il 2019 per il gas), la prescrizione arriva dopo 2 anni. Se invece sono più vecchie, si sale a 5 anni. E poi c’è la tassa sui rifiuti, che rientra sempre nei termini quinquennali.

Ecco cosa significa: passati questi periodi, il fornitore non può più avanzare richieste di pagamento. Una bella svolta, vero? Però occhio: se ti arriva un sollecito o un’ingiunzione, la storia cambia. La prescrizione si interrompe e il conteggio riparte da capo. È una di quelle cose che bisogna sapere per evitare problemi.

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Bollette (Depositphotos FOTO) – www.financecue.it

Prescrizione breve: quando e come buttare

Hai vecchie bollette di oltre 5 anni fa? Niente paura, puoi metterle nel cestino senza pensarci due volte, a meno che tu non abbia ricevuto solleciti nel frattempo. Anche per tasse locali come il canone per il passo carrabile o l’acqua, vale lo stesso discorso: prescrizione quinquennale e via, spazio liberato.

C’è solo una regola d’oro: conserva sempre la prova di pagamento per tutto il periodo necessario. Bastano una scansione o una foto, giusto per non rischiare. Se qualcuno ti chiede di pagare per qualcosa che hai già saldato, avere la ricevuta in tasca (anche digitale) ti salva da inutili problemi. Meglio un po’ di precauzione ora che rincorrere il tempo dopo!

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