Pensionati in fuga, questo Paese non è più il preferito per la vecchiaia: ora sono tutti in allarme
I pensionati scelgono altre mete, il declino di un Paese che perde il suo fascino per la terza età preoccupa tutti.
Quando si parla di pensione, di solito si pensa a relax, viaggi e magari una casetta tranquilla in un posto soleggiato. Insomma, è il momento per prendersi una pausa dalla vita frenetica e godersi il meritato riposo. Negli ultimi anni, però, c’è stata una vera e propria fuga verso l’estero: sempre più pensionati hanno deciso di fare i bagagli e trasferirsi in luoghi dove la vita costa meno e le tasse non ti mangiano tutto.
Per alcuni, è una scelta di cuore, per altri di portafoglio. I motivi sono tanti: il clima, i prezzi più bassi, la voglia di cambiare aria. D’altronde, se con la stessa pensione che in Italia basta appena per arrivare a fine mese puoi permetterti una vita più dignitosa altrove, perché no? Certo, cambiare Paese non è una passeggiata. C’è la lingua da imparare, le nuove abitudini da capire, e sì, anche qualche scartoffia burocratica da affrontare.
Ci sono posti che, nel tempo, sono diventati delle vere e proprie “mete da sogno” per i pensionati. Spagna, Portogallo, Thailandia… e fino a poco fa anche la Bulgaria. Sì, proprio lei, con il suo mix di costo della vita bassissimo e tasse super leggere. Ma attenzione: non tutto è oro quel che luccica. E a volte, il paradiso fiscale può trasformarsi in qualcosa di molto meno invitante.
Basta un cambiamento improvviso nelle leggi, o una nuova interpretazione di qualche vecchia norma, per rovinare tutto. Per questo, prima di fare un passo del genere, serve pianificare ogni dettaglio. Non basta scegliere una bella località su Google Maps e partire. Serve qualcuno che ti guidi attraverso la burocrazia e i rischi. Altrimenti, quello che sembrava un sogno potrebbe trasformarsi in un incubo.
Nuovi problemi in Bulgaria
Fino a poco tempo fa, la Bulgaria era sulla bocca di tutti i pensionati italiani in cerca di una vita migliore. Con il suo costo della vita bassissimo e un sistema fiscale invitante, sembrava perfetta. Poi, però, qualcosa è cambiato. Una convenzione tra Italia e Bulgaria, che doveva evitare la doppia imposizione fiscale, è stata riletta in modo diverso dall’Agenzia delle Entrate.
E questa rilettura ha avuto conseguenze pesanti. Ora le pensioni italiane vengono tassate non più in base alla residenza, ma alla cittadinanza. Un cambiamento che sembra solo una formalità, ma che ha mandato in crisi migliaia di pensionati. Peggio ancora, la modifica vale retroattivamente: il Fisco italiano ha cominciato a chiedere tasse non pagate dal 2016, con tanto di interessi e sanzioni.
Il sogno che diventa un problema
Per tanti pensionati italiani in Bulgaria, la vita si è complicata. Molti si erano trasferiti per vivere meglio, ma ora si trovano a dover fronteggiare conguagli fiscali inaspettati e somme enormi da pagare. Alcuni stanno cercando di difendersi in tribunale, ma i costi legali e i tempi lunghi stanno scoraggiando molti di loro.
Altri, invece, stanno valutando di lasciare la Bulgaria per cercare un altro Paese, o addirittura tornare in Italia. Il sogno di una pensione tranquilla è diventato un dilemma. Conviene restare e combattere o ricominciare da capo altrove? Una domanda che in tanti si stanno facendo, mentre cercano una soluzione a una situazione sempre più difficile.