Bonus Natale 2024: nuove regole ampliano i beneficiari includendo lavoratori dipendenti con redditi fino a 28.000 euro.
Udite udite, il Bonus Natale 2024 si amplia. Ma cosa vorrà dire questo? Che tutti potremo usufruire di quella fantastica banconota di 100 euro che ci svolterà le spese di Natale? Ovviamente no. La platea dei soggetti che potrà sfruttare questo gesto così di buon cuore del Governo, si amplia ma comunque fino a certi limiti. Questo cambiamento è stato introdotto dal Decreto Legge n. 167/2024.
Con le nuove regole, il bonus da 100 euro è ora accessibile ai lavoratori dipendenti che rispettano alcuni requisiti specifici:
Un cambiamento rilevante riguarda l’eliminazione del requisito che prevedeva di avere un coniuge fiscalmente a carico o appartenere a un nucleo monogenitoriale. Ora, anche i conviventi di fatto possono accedere al bonus, a condizione che rispettino i criteri reddituali.
Tuttavia, l’indennità non spetta al lavoratore dipendente se il coniuge o il convivente, non legalmente separato, è già beneficiario del bonus. Nel caso di coppie legalmente separate o divorziate, il bonus può spettare a entrambi i genitori, purché siano rispettati i requisiti previsti.
Non tutte le categorie di lavoratori rientrano tra i beneficiari del bonus; va bene aiutare le persone ma che non si dica che il governo italiano aiuta tutti! Ad esempio, restano esclusi i titolari di redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, come collaboratori coordinati e continuativi o tirocinanti. Inoltre, l’indennità è soggetta a specifiche regole di calcolo:
Il bonus non concorre alla formazione del reddito complessivo ai fini IRPEF e viene erogato direttamente dal datore di lavoro, generalmente insieme alla tredicesima mensilità, previa richiesta scritta del lavoratore.
Per ottenere il Bonus Natale, il lavoratore deve fornire una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà al proprio datore di lavoro, attestando di avere diritto al beneficio. Questo include l’indicazione del codice fiscale del figlio a carico e, se applicabile, del coniuge o convivente. In caso di più rapporti di lavoro dipendente svolti durante l’anno, il lavoratore deve presentare le certificazioni uniche relative ai precedenti rapporti all’ultimo datore di lavoro. Questo garantisce un calcolo corretto del bonus spettante.
Se il lavoratore ha più contratti part-time contemporaneamente, l’indennità viene erogata dal datore di lavoro indicato come sostituto d’imposta principale, che dovrà essere segnalato nella dichiarazione sostitutiva. Nonostante le indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate attraverso diverse circolari, restano alcune incertezze sull’applicazione pratica del bonus. Un esempio riguarda gli operai agricoli a tempo determinato, che non ricevono la tredicesima mensilità, o gli operai edili, la cui mensilità aggiuntiva è gestita direttamente dalle Casse edili territoriali.In ogni caso, il bonus può essere verificato e rideterminato in sede di dichiarazione dei redditi per l’anno d’imposta 2024. La somma spettante verrà computata nel saldo IRPEF da presentare nel 2025.