Conto corrente, prima di aprirlo controlla questi costi: li trovi tra le righe del contratto e superano i 100 euro
Scopri cosa valutare per scegliere il conto corrente più adatto alle tue esigenze, evitando sorprese indesiderate
Il conto corrente è uno strumento indispensabile per la gestione delle finanze. Non è solo un mezzo pratico, ma spesso anche un punto di partenza per accedere ad altri servizi finanziari, come mutui o investimenti.
Con il tempo, le esigenze legate all’uso di un conto corrente sono cambiate. Oggi è possibile eseguire quasi tutte le operazioni da uno smartphone, senza bisogno di recarsi in banca. Questo cambiamento ha dato vita a una nuova generazione di conti online, che affiancano i tradizionali, creando un panorama molto variegato.
Ma per scegliere un conto corrente ci sono condizioni da valutare. Un conto che sembra conveniente a prima vista potrebbe nascondere costi che si accumulano, rendendolo meno vantaggioso di quanto sembri.
La scelta, quindi, non può essere fatta superficialmente. Occorre partire dalle proprie abitudini: quante operazioni si fanno al mese? Si preferisce usare la carta o i contanti? Si vuole una banca fisica o si è pronti a passare al digitale?
Cosa considerare prima di scegliere
Un conto corrente ha sempre dei costi. Alcuni sono evidenti, come il canone mensile o annuale. Altri, invece, sono meno immediati. Esistono poi costi legati all’invio di documenti cartacei o all’uso di servizi aggiuntivi, come una seconda carta bancomat.
Alcune spese non dipendono dalle operazioni, ma sono obbligatorie per legge, come l’imposta di bollo, richiesta per i conti con un saldo medio sopra i 5.000 euro. È quindi importante leggere bene tutte le condizioni e verificare cosa è incluso e cosa no, per evitare brutte sorprese.
Costi fissi, variabili e l’aiuto dell’ICC
Possiamo dividere i costi in due grandi categorie: i costi fissi e variabili. I fissi sono quelli che paghi indipendentemente da come usi il conto, come il canone mensile o annuale. Tra i costi principali, quelli fissi includono il canone del conto e l’imposta di bollo. I costi variabili, invece, dipendono dalle operazioni che fai. Un bonifico, un prelievo al bancomat di un’altra banca, o la domiciliazione delle bollette possono avere tariffe specifiche. Dipendono, dunque, da come si usa il conto: più operazioni si fanno, più è probabile che aumentino.
Per orientarsi, c’è l’Indicatore dei Costi Complessivi (ICC). Questo strumento riassume, in un unico valore, le spese annuali medie per sette diversi profili di utilizzo, dalla bassa alla alta operatività. L’ICC è un aiuto concreto per confrontare rapidamente le offerte delle banche e capire quale può essere la più adatta alle proprie esigenze. Tuttavia, è sempre bene analizzare le condizioni specifiche di ogni conto. Una valutazione attenta dei costi permette di scegliere un conto che non solo sia funzionale, ma anche vantaggioso.