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Assegno di Inclusione, senza questo passaggio non ti arriva un centesimo: in molti lo hanno già perso

Assegno di inclusione e problemi (Pexels foto)

Assegno di inclusione e problemi (Pexels foto) - www.financecue.it

L’assegno di inclusione è un aiuto importante per le famiglie, ma è necessario seguire tutti i passaggi per non rischiare di perderlo. 

Quando si parla di aiuti per le famiglie in difficoltà, uno degli aspetti che emerge con più forza è sempre la burocrazia. Non basta avere il diritto a un sostegno, bisogna anche essere in grado di seguire il percorso giusto per ottenerlo. E, diciamocelo, spesso il sistema non è così semplice come sembra.

Le persone che potrebbero beneficiare di misure come l’assegno di inclusione non sempre sanno esattamente come muoversi. In effetti, uno dei motivi per cui tante persone non riescono a ricevere il supporto a cui hanno diritto è proprio la confusione sulle procedure.

Si parla tanto di digitalizzazione, ma non tutti sono in grado di orientarsi tra SPID, CIE, e i vari portali online. E anche quando si comprende la procedura, ci sono sempre quei passaggi da non dimenticare che potrebbero compromettere tutto il processo.

Ma perché è così complicato? È una domanda legittima, soprattutto se si considera che l’obiettivo di questi strumenti è quello di aiutare le famiglie che ne hanno bisogno. Però, per quanto possa sembrare paradossale, è proprio l’assenza di alcune azioni specifiche che può fare la differenza tra ricevere l’assegno e non ottenerlo affatto.

Come richiedere l’assegno di inclusione

In sostanza, non è sufficiente inviare la domanda e sperare che arrivi l’aiuto. Ci sono alcuni passaggi che devono essere fatti entro dei tempi precisi, e il non rispetto delle scadenze potrebbe significare la perdita del beneficio. Ma di cosa stiamo parlando esattamente? Vediamo più da vicino.

Il primo passo per richiedere l’assegno di inclusione è abbastanza chiaro: bisogna fare domanda attraverso il sito dell’INPS. Per farlo, puoi usare il tuo SPID, la CIE, o la CNS. In alternativa, puoi rivolgerti ai CAF o ai patronati, che ti aiuteranno a inviare la richiesta. Ma non è finita qui, perché per poter ottenere il beneficio, devi firmare un passaggio fondamentale, il cosiddetto Patto di Attivazione Digitale (PAD nucleo). Ma non è finita qui.

Lo SPID (Poste italiane - youtube screenshot)
Lo SPID (Poste italiane – youtube screenshot) – www.financecue.it

Evitare di perdere tutto

Una volta fatto, c’è ancora da seguire un percorso che viene definito dal servizio sociale del tuo Comune. Questo percorso è pensato per rispondere alle esigenze specifiche del tuo nucleo familiare. Entro 120 giorni dalla firma del Patto, dovrai fissare un incontro con i servizi sociali. E attenzione, non è solo un incontro iniziale: ci sono altre tappe da rispettare lungo il cammino.

Poi, se non sei in grado di lavorare, dovrai continuare a presentarti ogni 90 giorni per aggiornare la tua posizione. Questi incontri sono essenziali per mantenere attivo il tuo diritto all’assegno. Se non ti presenti senza un motivo valido, il rischio di perdere tutto è concreto. E non si tratta solo di sospensioni temporanee: in molti casi, si arriva alla decadenza definitiva del beneficio. In definitiva, l’assegno di inclusione è una misura utile, ma per usufruirne è fondamentale essere consapevoli delle regole da rispettare.

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