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Affitti brevi, è finita la pacchia: ora guadagnarci è molto più complicato | In tanti stanno già rinunciando

Uomo disperato per l'affitto (Depositphotos foto)

Uomo disperato per l'affitto (Depositphotos foto) - www.financecue.it

Un nuovo regolamento cambia le carte in tavola in merito ad un particolare aspetto degli affitti brevi, che diventa più complesso. 

Negli ultimi anni, gli affitti brevi sono diventati una vera e propria mania. In particolare grazie a piattaforme come Airbnb e Booking, chiunque avesse uno spazio da affittare ha potuto trasformarlo in una fonte di guadagno. Le città italiane, poi, sono state invase da appartamenti e stanze destinate a turisti in cerca di un’alternativa ai soliti hotel. All’inizio sembrava tutto facile, un business che andava avanti senza problemi e che per molti ha rappresentato una vera e propria boccata d’aria economica.

Ma, come spesso accade, il successo di un settore porta con sé anche la necessità di regolamentarlo. Se da un lato gli affitti brevi hanno rappresentato una novità interessante nel panorama turistico, dall’altro hanno messo in evidenza alcune problematiche che non sono più passabili sotto silenzio. Non solo questioni legate alla sicurezza, ma anche al modo in cui le città si sono trovate a dover affrontare un flusso di turisti senza precedenti. Così, le autorità sono dovute intervenire.

Un po’ per esigenza di sicurezza, un po’ per combattere l’abusivismo, le norme sul settore degli affitti brevi sono diventate più severe. Se all’inizio bastava poco per avviare un’attività in questo campo, ora c’è tutta una serie di regole da rispettare. E non si tratta solo di pagamenti delle tasse o di licenze, ma anche di misure che riguardano direttamente la gestione delle strutture.

Nel frattempo, però, è cambiato anche il panorama tecnologico. Le nuove piattaforme e gli strumenti digitali hanno semplificato tanti aspetti, ma le stesse autorità stanno iniziando a fare delle modifiche che vanno a complicare le cose per chi gestisce affitti brevi. Non è più solo questione di mettere a disposizione una casa per il weekend, ora ci sono nuove sfide da affrontare.

L’impatto sul mercato degli affitti brevi

Questo tipo di regolamento cambierà le carte in tavola per chi gestisce affitti brevi. Se, fino a ieri, bastava un po’ di tecnologia e un sistema di check-in automatico per risparmiare tempo e lavoro, ora le cose sono molto più complicate. E non è detto che tutti i proprietari o gestori siano pronti ad affrontare questi nuovi oneri.

Il costo aggiuntivo della nuova gestione potrebbe spingere molti a lasciare il mercato. Sarà difficile per le piccole strutture mantenere i margini di guadagno che c’erano una volta. Chi riuscirà ad adattarsi alle nuove regole, dovrà mettersi in gioco su altri livelli.

Affitto (Depositphotos foto)
Affitto (Depositphotos foto) – www.financecue.it

Le novità sulle modalità di identificazione degli ospiti

A breve, i famosi check-in automatici tramite keybox, quei sistemi che permettevano agli ospiti di ritirare la chiave senza alcun incontro fisico, non saranno più legali. Il Ministero dell’Interno ha messo nero su bianco che, per motivi di sicurezza, ogni struttura ricettiva dovrà verificare l’identità degli ospiti di persona. Niente più affidarsi a sistemi che inviano i dati online, tutto dovrà essere fatto faccia a faccia.

Questo cambiamento non riguarda solo gli hotel tradizionali, ma anche gli affitti brevi. La circolare che è stata inviata alle prefetture spiega chiaramente che l’unico modo per soddisfare le norme di identificazione è la verifica in presenza del documento d’identità. Certo, la raccolta dei dati online non è vietata, ma non potrà mai sostituire il controllo fisico al momento del check-in.

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