Dall’Unione Europea 3 milioni per lo studio concettuale del telescopio Wst
WST è il nuovo telescopio che sarà in grado di rivoluzionare lo studio delle galassie, delle stelle e dell’universo.
È in arrivo un nuovo progetto che potrebbe rivoluzionare radicalmente le nostre conoscenze riguardanti lo spazio. Si tratta del nuovo telescopio Wide Field Spectroscopic Telescope (WST).
Per l’appunto, lo scorso 4 novembre è arrivata la firma del contratto per il finanziamento dello studio concettuale del nuovo telescopio in questione. Questo ambizioso progetto potrebbe diventare operativo in Cile dopo il 2040.
Esso ha l’obiettivo di diventare una delle principali infrastrutture scientifiche per l’osservazione del cielo. Il telescopio sarà tra le proposte per il prossimo grande progetto dell’ESO (European Southern Observatory).
Tuttavia, ciò avverrà in seguito al completamento dell’Extremely Large Telescope (ELT) dato che si trova attualmente in costruzione nelle Ande cilene. Il consorzio che guida il progetto WST ha ricevuto tre milioni di euro dal programma Horizon Europe per sviluppare uno studio concettuale. Questo studio servirà a progettare il telescopio.
Il progetto innovativo del WST
L’arrivo del progetto WST rappresenta una novità nel panorama della ricerca astrofisica internazionale. Oltre a ciò, nasce per soddisfare la crescente necessità di un telescopio progettato specificamente per condurre survey spettroscopiche su larga scala. Il progetto in questione prevede un telescopio da 12 metri di diametro. Esso vanta strumenti scientifici avanzati, tra cui uno spettrografo multi-oggetto (MOS) e uno spettrografo a campo integrale panoramico (IFS). Grazie a queste tecnologie, il WST avrà la capacità di osservare un ampio campo visivo. Allo stesso tempo sarà capace di raccogliere spettri da migliaia di sorgenti celesti, tra cui galassie, stelle e altri oggetti celesti. In particolare, il telescopio sarà in grado di raccogliere spettri da circa 250 milioni di galassie. Ma non solo. Riuscirà a catturare anche 25 milioni di stelle a bassa risoluzione e milioni di stelle ad alta risoluzione. Senza dubbio, tali capacità porteranno avanti la ricerca scientifica in modo innovativo.
Il consorzio che guida il progetto WST comprende 19 istituti di ricerca di Europa e Australia, con un team di oltre 600 scienziati provenienti da 32 paesi. A guidare il progetto sono Roland Bacon del CNRS (Francia) e Sofia Randich dell’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf). In questo possiamo dire che l’Italia svolge un ruolo molto importante. Infatti vediamo un contributo significativo sia da parte dell’Inaf che da parte dell’Università di Bologna. La realizzazione del WST di portare avanti studi come l’evoluzione chimica delle galassie, la formazione di stelle e pianeti, e l’astrofisica dei fenomeni variabili nel tempo.
Sostenibilità ambientale
Il progetto WST si distingue principalmente per gli obiettivi scientifici, ma non solo. Infatti, vi è anche una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. Per l’appunto, durante lo studio concettuale vi sarà un occhio di riguardo per la valutazione dell’impatto ecologico del telescopio. Questo sia in fase di costruzione che di operatività. Di conseguenza, si adotteranno soluzioni innovative per ridurre le emissioni di anidride carbonica ed ottimizzare l’uso delle risorse energetiche. Oltre a ciò, il progetto prevede l’analisi di vari luoghi in Cile dove potrebbe essere collocato il telescopio. Infatti, è necessario trovare la location più adatta dal punto di vista ambientale e operativo.
Cosa accadrà poi? L’ESO ha intenzione di avviare una selezione di idee per trovare i progetti più innovativi da sviluppare. Ovviamente tutto ciò dopo la realizzazione dell’ELT. Nel caso in cui il progetto WST sarà realizzato, esso potrebbe rappresentare un’infrastruttura osservativa fondamentale dell’ESO. Questo telescopio sarà una risorsa importante per la ricerca scientifica. Infatti, aprirebbe nuove possibilità di scoperta e studio dell’universo a partire dal 2040.