Bollette alle stelle, il riscaldamento non è mai stato così costoso: ora arrivano anche le multe
Le bollette stanno aumentando e la situazione incomincia ad essere insostenibile. Potrebbero anche arrivare le multe.
L’aumento delle bollette è un fenomeno complesso influenzato da una combinazione di fattori economici e geopolitici. I costi energetici, sia per l’elettricità che per il gas, sono in costante crescita a causa della volatilità dei mercati delle materie prime, come il petrolio e il gas naturale.
Anche la transizione energetica verso fonti rinnovabili ha un impatto sui prezzi delle utenze domestiche. Sebbene le energie pulite siano essenziali per ridurre le emissioni di CO₂, gli investimenti iniziali in infrastrutture e tecnologie innovative comportano costi elevati, che spesso si riflettono sulle bollette.
Un altro fattore determinante è l’inflazione, che colpisce l’intera economia, compresi i servizi di base come energia e acqua. L’aumento dei costi di produzione e distribuzione viene trasferito ai consumatori.
Per far fronte a questi aumenti, molti governi stanno adottando misure di sostegno come bonus energetici e agevolazioni per le famiglie a basso reddito.
Una situazione delicata
L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) ha recentemente imposto sanzioni per oltre 2 milioni di euro nei confronti di Hera S.p.A. e ComoCalor S.p.A. per aver applicato tariffe di teleriscaldamento ritenute eccessive e ingiustificate. Nello specifico, Hera è stata multata per 1.984.736 euro relativamente alla rete di Ferrara, mentre ComoCalor ha ricevuto una sanzione di 286.600 euro per la rete di Como. In queste aree, i consumatori si sono trovati a pagare costi non giustificati rispetto al servizio fornito.
L’indagine, avviata tra maggio e giugno 2023, ha esaminato anche le reti di Parma e Piacenza gestite da Iren Energia S.p.A., dove non sono state rilevate irregolarità. L’obiettivo dell’Antitrust era verificare se le società coinvolte avessero scaricato costi eccessivi sui consumatori nel periodo 2021-2022, quando i prezzi del gas naturale avevano subito un forte aumento. La questione centrale riguardava l’adeguatezza delle formule di calcolo del prezzo del calore basate sul “costo evitato” del riscaldamento a gas.
Cosa succede ora
L’Antitrust ha rilevato che sia Hera che ComoCalor non hanno trasferito ai consumatori i benefici derivanti dall’utilizzo di fonti rinnovabili, disponibili a costi più contenuti. In particolare, le reti di teleriscaldamento di Ferrara e Como sfruttano fonti energetiche alternative, come la combustione di rifiuti e l’energia geotermica, che dovrebbero garantire una maggiore sostenibilità economica e ambientale.
Nonostante ciò, le società hanno imposto ai consumatori prezzi ritenuti “iniqui ed eccessivi” rispetto ai costi effettivi, includendo un rendimento del capitale non considerato equo dall’Autorità. L’assenza di violazioni nelle reti di Parma e Piacenza suggerisce che, in alcune aree, le società sono state in grado di adottare politiche di prezzo adeguate. Per Hera e ComoCalor, la decisione dell’Antitrust rappresenta un chiaro invito a garantire una maggiore trasparenza e correttezza nei costi del teleriscaldamento.