Conto corrente, maxi regalo ai clienti: da Natale questa spesa non esiste più | Non succedeva da anni
Questo regalo è davvero inaspettato. Da Natale potresti non pagarla più, e non accadeva da anni. Approfittane!
Durante il periodo natalizio, alcune spese normalmente a carico dei cittadini possono subire delle sospensioni o riduzioni. Ad esempio, molte amministrazioni comunali decidono di sospendere il pagamento dei parcheggi a pagamento nei giorni festivi e prefestivi.
Un altro esempio riguarda le tasse comunali, come la tassa sui rifiuti (TARI) o l’IMU, la cui scadenza è solitamente posticipata o non ricade nei giorni festivi, evitando così sovraccarichi di spesa nel periodo natalizio.
Alcuni servizi pubblici, come i trasporti locali, offrono agevolazioni o corse gratuite nei giorni di festa, soprattutto per incentivare gli spostamenti sostenibili e ridurre il traffico cittadino.
Alcune aziende e fornitori di servizi applicano sconti o congelamenti temporanei delle tariffe su utenze domestiche come energia elettrica e gas, per venire incontro alle esigenze di consumo più elevate tipiche del periodo natalizio.
Un primo calo dei costi
Nel 2023 si è verificato il primo calo dei costi dei conti correnti dopo sette anni di aumenti consecutivi. La spesa media per i conti tradizionali si è attestata a 100,7 euro all’anno, registrando una diminuzione di 3,3 euro rispetto al 2022. Anche la gestione dei conti online ha subito una riduzione, con un calo di 4,8 euro, portando la spesa media a 28,9 euro. La diminuzione dei costi dei conti tradizionali è dovuta principalmente alla riduzione delle spese fisse, mentre le spese variabili sono rimaste pressoché invariate.
Nonostante questo calo, i costi dei conti postali sono aumentati per il secondo anno consecutivo, passando da 59,6 a 67,3 euro. L’incremento è attribuibile a una maggiore attività operativa, che ha fatto crescere le spese variabili di 6,5 euro. In generale, la spesa media ponderata per le diverse tipologie di conto corrente si è fissata a 87,8 euro, segnalando una lieve diminuzione rispetto agli anni precedenti.
Le critiche dei consumatori
Le banche hanno progressivamente aumentato i costi dei conti correnti negli anni in cui i tassi d’interesse erano vicini allo zero. Con l’aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE), le banche sono state rapide ad adeguare al rialzo gli interessi sui mutui, ma lente a ridurre i costi dei conti correnti. Questo comportamento ha generato profitti record per gli istituti di credito, che sfruttano i depositi dei clienti per erogare finanziamenti.
Le associazioni dei consumatori, come Assoutenti e Unione Nazionale Consumatori (UNC), hanno criticato questa situazione. Secondo loro, il calo registrato nel 2023 è insufficiente rispetto agli extraprofitti bancari e agli aumenti degli anni passati. Nonostante una lieve diminuzione degli interessi sui mutui e un calo dei prestiti al settore privato dell’1,1%, il costo di gestione dei conti correnti rimane troppo elevato, evidenziando una discrepanza tra i benefici delle banche e le condizioni offerte ai consumatori.