730, il rimborso dovrà aspettare: l’Agenzia delle Entrate se la prende comoda | Se superi questa cifra sei rovinato
I rimborsi previsti per il 730 devono attendere: cosa sta succedendo e cosa fare per non perdere i rimborsi? Scoprilo ora!
I rimborsi dello Stato sono somme restituite ai cittadini per importi pagati in eccesso, errori fiscali o agevolazioni previste dalla legge. Possono riguardare imposte, tasse o contributi previdenziali.
Per ottenere un rimborso, è necessario presentare una richiesta all’Agenzia delle Entrate tramite appositi moduli o dichiarazioni fiscali. Nella dichiarazione dei redditi, il contribuente può indicare eventuali detrazioni o crediti che gli spettano.
Per i rimborsi fiscali, possono volerci alcuni mesi. In caso di ritardi, è possibile contattare l’ente responsabile per verificare lo stato della pratica e sollecitare l’accredito, oppure rivolgersi al tribunale nei casi più gravi.
I rimborsi dello Stato arrivano bonifico bancario sul conto indicato dal contribuente o con assegno postale. Indica le coordinate bancarie giuste per evitare problemi. In alcuni casi, il rimborso si usa per pagare vecchi debiti fiscali. Quali sono le scadenze per quest’anno?
Come funziona il 730
Grazie al 730, eventuali crediti o debiti fiscali si trovano nella busta paga o nella pensione Il modello include redditi da lavoro, pensione, fabbricati e terreni, oltre a spese detraibili o deducibili, come spese mediche, mutui o contributi previdenziali. Può pensarci il datore di lavoro, un CAF, un professionista abilitato o puoi farlo tu online con il sito dell’Agenzia delle Entrate (la precompilata).
Eventuali somme che ti spettano arrivano in busta paga o nella pensione nel mese successivo alla liquidazione della dichiarazione. Dal 2020, il 730 precompilato, disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, offre molti dati già inseriti, ma devi verificarli prima di inviare. Quando arrivano i rimborsi?
Quando arrivano i rimborsi
Il rimborso potrebbe arrivare in ritardo per importi superiori a 4.000 euro o per incongruenze nei dati dichiarati, cioè se a un controllo i dati sono diversi. È importante ricordare che il diritto al rimborso si prescrive dopo 10 anni, salvo invio di un sollecito formale.
L’Agenzia delle Entrate invia tutto entro 4 mesi dal termine ultimo per inviare la dichiarazione, che per quest’anno è di febbraio 2025. Se hai già mandato la dichiarazione dei redditi in tempo utile, dovresti ricevere il rimborso entro i primi sei mesi del nuovo anno. Chi invia più tardi la dichiarazione, ottiene il rimborso più tardi, ma solo se ne ha diritto. Concerva sempre le ricevute per dimostrare di aver diritto a eventuali rimborsi, anche se si riferiscono a una dichiarazione dei redditi già mandata. La notizia arriva da Il 730 online.