Ancora un’altra tassa, il 2025 parte malissimo: bisogna pagare entro il 16 gennaio | Segna in rosso questa data
Arriva ancora un’altra tassa con l’arrivo dell’anno nuovo. Dovrai pagarla entro il 16 gennaio. Segna in rosso queste date: sono importanti.
Il primo mese del 2025 porta con sé una serie di importanti scadenze fiscali. Tra i principali appuntamenti spicca il versamento del secondo acconto delle imposte sui redditi per le “partite IVA minori”, ovvero quei contribuenti che hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro nel periodo d’imposta precedente. Il termine è fissato al 16 gennaio, grazie alla proroga rispetto alla scadenza originaria del 30 novembre. Sempre a gennaio, è in programma la richiesta di esonero dal pagamento del canone RAI, da inoltrare all’Agenzia delle Entrate entro il 31 del mese.
A inaugurare il calendario fiscale è la scadenza del 10 gennaio per il pagamento della quarta rata dei contributi INPS 2024 per colf e badanti. I datori di lavoro domestico possono scegliere tra varie modalità di versamento, tra cui il Portale dei Pagamenti, l’app IO e i circuiti convenzionati. A seguire, il 12 gennaio, si chiude il periodo per includere nel reddito 2024 i fringe benefit erogati ai dipendenti. Per essere esenti dall’IRPEF, tali importi devono rientrare nei limiti di 1.000 euro per i lavoratori dipendenti o 2.000 euro per quelli con figli a carico.
Il 16 gennaio si concentra gran parte degli adempimenti fiscali. Oltre al secondo acconto delle imposte sui redditi per le partite IVA, sono previsti i versamenti periodici relativi a IRPEF, IVA e contributi INPS. I sostituti d’imposta devono pagare le ritenute operate sui redditi di lavoro dipendente, autonomo e assimilati, mentre i contribuenti con liquidazione mensile devono provvedere al versamento dell’IVA relativa a dicembre 2024. Tutti i pagamenti devono essere effettuati tramite modello F24.
Un altro appuntamento cruciale è fissato per il 17 gennaio, con la comunicazione del credito d’imposta per investimenti effettuati nella ZES Unica da parte delle imprese agricole e forestali. Le aziende che hanno destinato almeno 50.000 euro in beni strumentali alle regioni del Sud possono accedere all’agevolazione utilizzando esclusivamente il modello F24 in modalità telematica.
Scadenze di fine mese: Intrastat, IVA e spese sanitarie
Verso la fine del mese, il 27 gennaio, si presenta un doppio appuntamento. Gli operatori intracomunitari devono trasmettere gli elenchi Intrastat relativi alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate nei confronti di soggetti UE, riferiti al mese di dicembre 2024 o al quarto trimestre dell’anno. Nella stessa data scade il termine per la regolarizzazione degli omessi versamenti dell’acconto IVA, effettuabile con il ravvedimento operoso breve. Per entrambe le operazioni, è necessario utilizzare il modello F24 con i codici tributo appropriati.
Chiude il calendario fiscale di gennaio la scadenza del 31, che interessa vari settori. Gli operatori sanitari devono trasmettere al Sistema Tessera Sanitaria i dati relativi alle spese sostenute dai contribuenti nel secondo semestre del 2024. Questi dati saranno fondamentali per la predisposizione del modello 730 precompilato. Lo stesso giorno è l’ultimo utile per presentare la domanda di esonero annuale dal pagamento del canone RAI, riservata a chi non possiede una televisione e ha intestata un’utenza elettrica domestica.
Canone RAI e Legge di Bilancio: le novità per il 2025
La Legge di Bilancio 2025 ha confermato l’importo di 90 euro per il canone RAI, senza modifiche rispetto agli anni precedenti. Tuttavia, i contribuenti possono richiedere l’esenzione dal pagamento per il secondo semestre entro il 30 giugno. Per il primo semestre, invece, è necessario rispettare la scadenza del 31 gennaio. La richiesta può essere inoltrata all’Agenzia delle Entrate tramite modulo dedicato, purché si rispettino i requisiti di legge.
Il mese di gennaio rappresenta un periodo particolarmente denso per imprese e lavoratori. Pianificare per tempo i versamenti e le comunicazioni necessarie permette di evitare sanzioni e di sfruttare eventuali agevolazioni. L’uso del modello F24 e dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate si conferma centrale per una gestione efficace degli obblighi fiscali.