Tari, finalmente ci sono i rimborsi: ti restituiscono anni e anni di arretrati | Controlla se spettano anche a te
Tari, arrivano i rimborsi per i cittadini che hanno pagato di più, ma devi richiederli ora. Scopri la procedura!
Le tasse comunali sono contributi economici che i cittadini versano al comune di residenza. Questi tributi servono a finanziare i servizi pubblici locali, come la raccolta dei rifiuti, la manutenzione delle strade, l’illuminazione pubblica e molti altri.
Sono i soldi che permettono ai comuni di funzionare e di offrire ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno. Le tasse comunali più conosciute sono l’IMU (Imposta Municipale Propria) e la TARI (Tassa sui Rifiuti).
L’IMU si paga sui beni immobili posseduti, come case e terreni, mentre la TARI è legata alla produzione di rifiuti e al servizio di raccolta. Pagare le tasse comunali è un dovere civico e non pagarla in tempo ti costa caro in sanzioni.
Grazie a questi contributi, i comuni possono garantire la qualità dei servizi pubblici, investire nella manutenzione del territorio e promuovere lo sviluppo della comunità. Ora hai diritto a un rimborso per la Tari arretrata. Come averlo?
Come funziona la Tari
La TARI, acronimo di Tassa sui Rifiuti, è un tributo comunale che ogni cittadino è tenuto a pagare per finanziare i servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti urbani. Questo significa che, ogni anno, dobbiamo versare un importo al nostro comune per coprire i costi legati alla gestione dei rifiuti che produciamo.
Il calcolo della TARI cambia da comune a comune e dipende da diversi fattori, come la superficie dell’immobile, il numero di occupanti e il tipo di rifiuti prodotti. Come fare per ottenere il rimborso e a quanto ammonta? Scoprilo ora!
Il rimborso
Il rimborso dell’IVA illegittimamente applicata sulla TARI è possibile grazie a una sentenza della Corte di Cassazione che ha chiarito che questa tassa non può essere considerata una tariffa soggetta a IVA. Per richiedere il rimborso è necessario dimostrare di essere in regola con i pagamenti degli ultimi 10 anni, con ricevute e documentazione. L’istanza va presentata all’Ufficio Tributi del Comune o tramite associazioni di consumatori, con la compilazione di un modulo specifico.
Le richieste devono includere dati anagrafici, informazioni sull’immobile e riferimenti normativi, come la sentenza 5078/2016, che conferma l’illegittimità dell’imposta. Le associazioni di consumatori come Codacons e Federconsumatori semplificano il processo di rimborso attraverso azioni collettive, previste dall’articolo 140 bis del Codice del Consumo. Rivolgiti a queste organizzazioni per l’ assistenza nella compilazione dei moduli e nella presentazione della richiesta al Comune. La notizia arriva da Idealista.