Tassa sui rifiuti, rivoluzione a sorpresa: a rimetterci sono le famiglie | Quanto pagheranno in più
Una rivoluzionaria tassa sui rifiuti potrebbe superare definitivamente la Tari. Scopri come viene calcolata e quali saranno i costi finali
La Tari sta per scomparire per sempre? La Tarip sta per prendere definitivamente il suo posto? Non direttamente – almeno per ora -, ma questa innovativa tassa rifiuti potrà essere a tutti gli effetti considerata come un’evoluzione diretta della più tradizionale.
Mettendo a focus la stessa Tari (per l’appunto Tassa Rifiuti), questa rappresenta un sistema di tariffazione che prevede gli importi che ciascun contribuente sarà chiamato a versare, determinati dalla fruizione del servizio, per l’appunto, dello smaltimento dei rifiuti.
Il calcolo per quanto riguarda la Tari avviene sulla quantità di rifiuti stimata che si dovrebbe produrre prendendo in considerazione i metri quadri dell’immobile e il numero di soggetti che lo abitano.
E qui risiede, a detta di molti, la principale criticità della Tari. La quantità di immondizia teoricamente prodotta si basa su un calcolo supposto, che non necessariamente corrisponde all’effettiva realtà.
Come funziona la Tarip?
La Tarip è stata definitiva da molti come un sistema tariffario maggiormente equo e puntuale, in quanto andrà maggiormente a discapito di coloro che produrranno una maggior quantità di rifiuti, fondandosi sul cruciale pilastro del ‘Chi meno inquina, meno paga’. Se vogliamo vederla in questo senso, si tratta di un’introduzione particolarmente affine al modello promosso dall’UE noto come ‘Pay As You Throw‘, letteralmente ‘Paghi ciò che butti’. Una gestione più responsabile e consapevole dei rifiuti genererà in ogni caso benefici per il cittadino e la Tarip rappresenterà un modo per indurre lo stesso al riciclo.
Per questo, possiamo affermare che la Tassa Rifiuti Puntuale preveda che gli importi da versare per i contribuenti siano determinati con precisione ed effettività in base alla reale fruizione del servizio, anche se costituita esattamente come la Tari sia da una quota fissa che da una variabile. Quest’ultimo elemento, in particolare, prende in riferimento il volume e il peso relativi al quantitativo di rifiuti prodotti, concentrandosi prettamente sui residui della raccolta indifferenziata. Il vantaggio principale rappresentato dalla Tarip è che il portafogli dell’utente che dovrà provvedere al pagamento della tassa risentirà in modo decisamente meno impattante; allo stesso tempo, anche i rifiuti da smaltire saranno nettamente inferiori rispetto alla produzione canonica.
C’è davvero possibilità di risparmiare?
Questa nuova tassa prende in riferimento sia la superficie dell’immobile, sia il numero dei suoi occupanti, ma si fonda essenzialmente proprio sulla produzione effettiva di rifiuti. In particolare, la parte variabile verrà calcolata in base agli svuotamenti minimi dei rifiuti indifferenziati e sull’eventualità di ulteriori vuotamenti effettuati. Infatti, ogni utenza avrà la possibilità di effettuare un determinato numero di svuotamenti minimi, che varierà sempre in base al numero di abitanti nell’immobile, poi calcolati al termine dell’anno. Se sarà rivelato che il limite di svuotamenti è stato superato, ai cittadini gli stessi verranno addebitati in ogni caso nella bolletta successiva. Una tassa anche a prova di furbetti, dunque.
E’ fondamentale mantenere la giusta attenzione nella raccolta differenziata dei rifiuti; ricorda di non lasciare mai tra i rifiuti non riciclabili prodotti che effettivamente potrebbero esserlo. La particolarità legata al funzionamento della Tarip è il chip determinante l’utenza che può essere riscontrato sul contenitore del secco, che aiuterà a comprendere quando è realmente pieno, nonché ad indicare tutte le volte in cui è avvenuto lo svuotamento dello stesso. La Tarip non è ancora presenta in tutta Italia, ma attualmente sono addirittura 872 i Comuni che hanno deciso di abbandonare la vecchia Tari in favore di questa tassa, maggiormente puntuale e conveniente a detta degli stessi. Dunque un numero crescente di territori nel nostro paese si sta adeguando e non è da escludere che tanti altri proseguiranno questo trend negli anni a venire.