Buongiorno, telefono e password: al posto di blocco non puoi opporti | Fai come dicono o la paghi carissima
Supponiamo che al posto di blocco la polizia chieda di accedere ai dati del vostro telefonino. Cosa dice la legge e come comportarsi?
Sin dalla sua introduzione, il cellulare si è imposto come un dispositivo capace di sorreggere una tale mole di dati ad una velocità supersonica, e tale attitudine è completamente radicata nel nostro vivere quotidiano.
In particolar modo il nostro cellulare è un archivio infinito di dati personali e sensibili. Dati che non riguardano solo la nostra esistenza anagrafica o fiscale, ma anche le nostre preferenze, necessità e domande.
Il tema della privacy riguardante i dati contenuti negli smartphone riveste un’importanza ogni giorno più crescente, alla luce del ruolo cruciale che tali dispositivi assumono nella vita quotidiana e della fuga di questi sul web.
Tuttavia, sussistono circostanze nelle quali il diritto alla riservatezza potrebbe essere subordinato a esigenze di giustizia o di sicurezza pubblica. Pertanto è utile esaminare le condizioni e i limiti legali in cui sia lecito procedere al controllo del contenuto di un cellulare.
La polizia ha facoltà di controllare il cellulare?
Le informazioni presenti negli smartphone, quali messaggi, fotografie, video o appunti, sono tutelate dalla normativa sulla privacy, la quale garantisce l’accesso esclusivo al legittimo proprietario. Qualunque violazione di tale riservatezza, in assenza di consenso, può comportare conseguenze legali, sia di natura civile che penale. È però opportuno notare che il diritto alla privacy non è assoluto e può essere limitato in presenza di specifiche esigenze di giustizia.
Per poter procedere ai controlli su un cellulare, le forze dell’ordine devono disporre di una giustificazione valida. In generale, la polizia ha la facoltà di sequestrare un cellulare laddove un giudice abbia emesso un decreto di sequestro, oppure quando non è possibile ottenere un decreto in tempo utile, ma ricorrono circostanze di immediato rischio per la sicurezza pubblica o per indagini in corso. In tali casi, il sequestro deve essere notificato entro 48 ore al pubblico ministero, il quale ne valuterà la legittimità.
Quali sono le conseguenze di un’opposizione?
Qualora un individuo si rifiutasse di consegnare il cellulare o di fornire il codice di accesso, le conseguenze possono variare a seconda del comportamento. L’uso di violenza o minacce nei confronti degli agenti potrebbe configurare il reato sanzionabile di resistenza a pubblico ufficiale. Tuttavia, il semplice rifiuto passivo, in assenza di obbligo di collaborare con la legge, non comporta sanzioni legali.
Esistono infine situazioni nelle quali le forze dell’ordine non possono accedere al contenuto di uno smartphone. Per esempio, durante la notifica di un atto giudiziario o in assenza di fondati motivi di urgenza, così come in mancanza di un provvedimento legale, il controllo del dispositivo costituirebbe una violazione della privacy.