Fracking ed energia, una grande e rischiosa opportunità: ecco quali sono i suoi impatti
Il fracking è una tematica che divide. Alcuni pensano sia utile, altri pensano che il suo impatto sia negativo, anche a livello economico.
Il fracking, o fratturazione idraulica, è una pratica che consiste nello sfruttamento della pressione di un fluido, come l’acqua, provocando così una fratturazione del suolo per permettere, poi, l’effettiva perforazione del materiale roccioso e l’estrazione del petrolio o di altri gas, come il metano.
Il fracking è un tema che divide in quanto non è solo un argomento prettamente scientifico, ma abbraccia sia l’economia che la politica, soprattutto in U.S.A., il più grande produttore di gas naturale e petrolio al mondo. In Pennsylvania, uno stato chiave nelle elezioni americane, è praticamente un argomento scottante.
Sostanzialmente, quasi il 60% dell’elettricità dello stato arriva proprio dal gas naturale, grazie al fracking. Ma è anche una tecnologia che si porta dietro critiche, dubbi e polemiche. E allora, è giusto continuare o è arrivato il momento di mettere un freno? Partiamo da un dato semplice: senza fracking, i pozzi di gas in Pennsylvania non sarebbero redditizi.
Il che significa che, se venisse vietato, l’industria locale subirebbe un duro colpo. Non solo per la produzione energetica, ma anche per l’occupazione. Parliamo di circa 100.000 posti di lavoro (dati Forbes), tra diretti e indiretti. Insomma, non è una decisione da prendere alla leggera.E poi c’è la questione economica. Solo nel 2023, le tasse sul gas hanno portato nelle casse dello stato quasi 180 milioni di dollari. A questi si aggiungono 174 milioni dall’“impact fee”, una tassa per riparare i danni alle infrastrutture causati dalle attività di perforazione.
Il fracking e i suoi effetti controversi
Partiamo dalle accuse più frequenti. Si dice che il fracking inquini le falde acquifere, ma in realtà non è proprio così. L’episodio famoso di un’esplosione di gas vicino a una fattoria in Pennsylvania, spesso citato dai critici, non è stato causato dal fracking. Era un problema di integrità dei pozzi, non della tecnica in sé. Certo, serve attenzione, ma non è il “mostro” che si dipinge. E la salute? Anche qui, molti studi non hanno trovato prove solide di danni causati direttamente dal fracking.
Per quanto riguarda l’uso dell’acqua, è vero che i pozzi di gas richiedono enormi quantità di acqua. Ma in Pennsylvania, la maggior parte di quest’acqua viene riciclata, diversamente da altre zone degli Stati Uniti dove è un problema più serio. C’è poi la questione dei terremoti. Fracking e terremoti sono spesso collegati, ma non è il fracking in sé a causarli. Il problema arriva dopo, quando l’acqua di scarto viene smaltita in profondità, aumentando la pressione sulle faglie naturali.
Fracking, clima e il futuro energetico
E arriviamo al punto cruciale: il cambiamento climatico. Il fracking di per sé non causa il riscaldamento globale, ma il gas che produce sì, quando viene bruciato. Eppure, c’è un’altra faccia della medaglia. Il gas naturale emette circa la metà dei gas serra rispetto al carbone, il che lo rende un’opzione più pulita nel breve termine. Insomma, è un ponte, un combustibile di transizione verso un futuro di energie rinnovabili. Il problema è che non possiamo passare alle rinnovabili dall’oggi al domani.
Costruire infrastrutture per il solare e l’eolico richiede tempo e investimenti enormi. Intanto, abbiamo bisogno di qualcosa per sostituire il carbone e il petrolio. Qui entra in gioco il gas naturale. Pensaci: Paesi come la Pennsylvania potrebbero usare il gas per garantire energia pulita e sicura mentre si lavora a una transizione completa. Certo, questo non significa che dobbiamo ignorare i problemi del fracking. Ma con regolamenti migliori e tecnologie più avanzate, possiamo ridurre i rischi e sfruttare al massimo i benefici. Alla fine, la questione è complessa e piena di sfumature.