Home » Asset management » Crollo EA, il titolo perde il 17% in borsa
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Electronic Arts in difficoltà dopo la pubblicazione dei dati finanziari: terribile crollo in borsa allarma gli investitori.

Electronic Arts è da sempre uno dei giganti dell’industria videoludica, con franchise come FIFA (ora EA Sports FC), The Sims, Battlefield e Dragon Age che hanno segnato intere generazioni di giocatori. Ma il successo non è mai garantito, e anche i colossi possono inciampare. Negli ultimi tempi, la compagnia ha dovuto fare i conti con un mercato più competitivo e un pubblico sempre più esigente, che non si accontenta più di sequel scontati o formule già viste.

Per anni EA ha puntato forte sui giochi live service, un modello che ha garantito enormi profitti grazie alle microtransazioni e agli aggiornamenti costanti. Ma qualcosa sta cambiando: i giocatori sembrano meno disposti a investire tempo e denaro in questi titoli, e alcune delle ultime uscite non hanno avuto l’impatto sperato. Segnali preoccupanti per una compagnia che ha sempre fatto della continuità il suo punto di forza.

Anche BioWare, storico studio dietro Mass Effect e Dragon Age, sta vivendo un periodo complicato. Dopo il flop di Anthem, il team era chiamato a risollevarsi con Dragon Age: The Veilguard, un titolo molto atteso che avrebbe dovuto riportare la saga ai fasti di un tempo. Ma le cose non sono andate come sperato, e i primi numeri lo confermano.

Nemmeno il settore sportivo, da sempre il fiore all’occhiello di EA, è immune dalle difficoltà. EA Sports FC 25, pur essendo il gioco più venduto in Europa nel 2024, sta perdendo giocatori su base mensile. Il distacco dal marchio FIFA sembra aver lasciato il segno, e la compagnia deve capire come arginare la perdita di utenti.

Il crollo di Electronic Arts: sei miliardi bruciati in un giorno

I problemi sono esplosi con la pubblicazione dei risultati finanziari dell’ultimo trimestre del 2024. Subito dopo l’annuncio, il valore delle azioni EA è crollato del 17%, segnando una delle peggiori giornate nella storia della compagnia. In sole 24 ore, la società ha perso circa sei miliardi di dollari in borsa, lasciando investitori e analisti senza parole.

A pesare su questo tonfo è stato il flop di Dragon Age: The Veilguard, che ha raccolto solo 1,5 milioni di giocatori, ben lontani dall’obiettivo iniziale di tre milioni di copie vendute. Un risultato deludente, soprattutto se paragonato a Dragon Age Inquisition, che nel 2014 ha venduto 12 milioni di copie. Anche Anthem, considerato uno dei più grandi fallimenti di BioWare, aveva fatto meglio, piazzando due milioni di copie nella prima settimana. Confronti che fanno riflettere e che accendono un grosso punto interrogativo sul futuro della saga.

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Indici di borsa americani (Freepik Foto) – www.financecue.it

EA ora deve correre ai ripari

Oltre ai problemi con Dragon Age, anche EA Sports FC 25 sta mostrando segni di cedimento. Pur avendo dominato le classifiche di vendita, il gioco sta perdendo circa 1,8 milioni di giocatori mensili, segnale che l’interesse potrebbe calare più velocemente del previsto. Se questa tendenza dovesse continuare, Electronic Arts dovrà trovare nuove strategie per non perdere terreno.

Come riportato da Everyeye, la situazione è tutt’altro che rassicurante. EA si trova in una posizione delicata e il prossimo trimestre sarà cruciale per capire se la compagnia riuscirà a riprendersi o se dovrà affrontare una crisi ancora più profonda. I giocatori aspettano risposte, gli investitori pure. Ora tocca a EA dimostrare di essere ancora il gigante di un tempo.

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